Tutte le famiglie italiane hanno esigenze di risparmio sulle tariffe di energia: confrontare le offerte di Acea o di Enel rimane ad oggi il modo migliore per tagliare la bolletta, ma con l'efficienza energetica si potrebbe spendere ancora meno. In questi mesi il governo Renzi sta lavorando proprio su questo con un decreto legge di recepimento della Direttiva 2012/27/UE proprio sull'efficienza energetica, ma le associazioni dei consumatori vogliono avere voce in capitolo.
Per risparmiare sulle tariffe di energia bisogna scegliere un'offerta conveniente sul libero mercato, ma è bene anche ottimizzare i consumi. È a questo che serve l'efficienza energetica, ma ovviamente occorrono degli investimenti per la riqualificazione degli edifici pubblici e privati. Gli ecobonus hanno fatto sicuramente bene all'economia e hanno rilanciato gli investimenti in questo settore, ma bisogna fare di più e le associazioni dei consumatori chiedono che venga istituito un Fondo nazionale ad hoc per l'efficienza energetica.
Diversi comunque sono i punti di attrito fra governo e associazioni dei consumatori per quanto riguarda il decreto legge sull'efficienza energetica. Tanto per cominciare non è ben accetto l'articolo 11 che secondo i consumatori "elimina la progressività" delle bollette premiando chi consuma di più. In secondo luogo viene anche contestata l'ipotesi di portare da 2 a 6 mesi la frequenza di fatturazione ai clienti: questo provvedimento, dicono, porterà a maxi conguagli rendendo vani gli sforzi per la diffusione dei contatori intelligenti.
Appunti vengono anche fatti agli articoli 8, 9, 11, 13 e 15 del medesimo decreto legge. In particolare, in merito all'articolo 8 si chiede "l'eliminazione della diagnosi energetica degli edifici e l'inserimento dell'autocertificazione". Per quanto riguarda l'articolo 9, invece, il problema sta nelle modalità di diffusione delle informazioni per quanto riguarda l'efficienza energetica.
Nello specifico si contesta la possibilità di affidare il piano di informazione e formazione sull'efficienza energetica a società in difficoltà gestionali come l'ENEA e il GSE. Secondo le associazioni dei consumatori, infatti, si deve pensare a un programma formativo serio e strutturato che parta dalle scuole e dalle università.