Notizie importanti dal fronte orientale: ci sono sviluppi infatti per quanto riguarda gli investimenti dell'Azerbaigian sul giacimento Shah Deniz 2, dal quale nei prossimi anni dovrebbe arrivare una nuova fornitura di gas. Una prospettiva allettante per l'Europa che vede aprirsi un nuovo ricco mercato, importante alternativa al monopolio russo.
Potrebbe essere una volta sulla questione del gas in Europa che disporrebbe di un nuovo fidato fornitore e non dovrebbe più sottostare ai "capricci" di stati come Russia e Ucraina che negli scorsi anni hanno causato in più riprese delle crisi di approvvigionamento.
Tap si chiama il gasdotto che porterà il gas naturale in Europa ed è frutto della lungimiranza strategica del presidente dell'Azerbaigian Aliev e del presidente della Turchia Erdogan. Il nuovo "rubinetto" porterà nei paesi dell'UE qualcosa come 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno, forse anche prima del 2020.
Le notizie delle ultime ore sembrano dunque contraddire le dichiarazioni della direttrice dell'Agenzia internazionale per l'Energia (Aie), Maria Van Der Hoeven, che in un'intervista al Sole 24 Ore affermava: "Il gas azero in Italia? Finché non lo vedo non ci credo. Per Shah Deniz 2 dev'essere ancora presa la decisione finale di investimento ed è già stata rinviata un paio di volte. Inoltre Shah Deniz è un giacimento difficile da sviluppare". Al contrario sembra invece un obiettivo fissato con determinazione, quello del governo dell'Azerbaigian, che punta a un mercato dal fabbisogno energetico sempre più crescente.
Secondo la Van Der Hoeven però questo nuovo panorama politico-geografico del gas naturale non porterà necessariamente a ribassi delle bollette energetiche, né consentirà una completa indipendenza dalle forniture russe. Staremo a vedere, ma le attese nel vecchio continente sono alte e già si assapora l'opportunità di un nuovo mercato che promette ampi margini di crescita.