"Il fotovoltaico è in grado di assicurare l'intero fabbisogno elettrico globale, occupando un ammontare insignificante della superficie del suolo". Questo è ciò che afferma sull'energia solare l'indagine condotta dal Wwf e presentata in occasione del World Future Energy Summit, svoltosi nei giorni scorsi a Dubai. La ricerca "Solar PV Atlas", redatta in collaborazione con tre aziende del settore fotovoltaico (First Solar, 3TIER e Fresh Generation), si basa sull'analisi di sette regioni caratterizzate da una buona insolazione, ovvero: Indonesia, Madagascar, Messico, Marocco, Sud Africa, Turchia, e lo stato indiano del Madhya Pradesh.
In pratica basterebbe meno dell'1% della superficie mondiale di suolo per soddisfare il totale della domanda energetica che si consumerebbe nel 2050, attingendo esclusivamente dall'energia solare.
Secondo l'associazione ambientale, questa tecnologia non contrasta con gli obiettivi di conservazione del paesaggio, anzi, se ben pianificata, consentirebbe il raggiungimenti di benefici altissimi, tra cui un basso impatto sull'ambiente e ritorni economici in tempi brevi, per non tralasciare la significativa riduzione delle emissioni serra, così come quella di metalli pesanti.
In Italia, Wwf sta "promuovendo attivamente investimenti e misure in tecnologie energetiche rinnovabili, insieme all'efficienza energetica, perché è l'unico modo per assicurare un futuro al nostro pianeta" ha affermato Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia.
I cambiamenti climatici minacciano le persone e il mondo naturale, per questo è più importante che mai lavorare per un rapido switch del paradigma energetico. Il rapporto del Wwf dimostra che la soluzione è a portata di mano e non contrappone paesaggio, conservazione della Natura e rinnovabili. Gli assolati tetti delle nostre città, delle industrie e dei centri commerciali, oltre che le tante aree dimesse, non vedono una forte presenza di impianti solari, al contrario di quel che avviene in Paesi con meno insolazione".