Secondo una recente ricerca di Fondazione Impresa in Italia il 25,5% della produzione di energia elettrica totale (pari a 76.964.4 GWh) deriva da fonti rinnovabili, tra le quali quella idrica rappresenta il 66,4%, le biomasse il 12,3%, l'eolico l'11,9%, il geotermico il 7,0% e il fotovoltaico il 2,5%. Nonostante l'incidenza dell'idrico sia quella maggiore, i dati registrano un calo del 4,5% rispetto all'anno 2009, mentre quella di eolico, fotovoltaico e biomasse è cresciuta rispettivamente del 2,4%, 1,5% e 1,3%.
Lo studio di Fondazione Impresa registra anche uno spaccato a livello regionale per quanto riguarda l'incidenza di energia rinnovabile sulla produzione totale di energia elettrica: prima tra tutte la Valle d'Aosta con un ottimale 100%, seguono Trentino Alto Adige con il 91,9%, Umbria con il 55,3% e Basilicata con il 53%. I fanalini di coda sono Sicilia con il 10,7%, Puglia con il 10,4% e Liguria con il 3,4%. Campania, Sardegna e Basilicata si distinguono più delle altre Regioni per la produzione di energia elettrica da un combinazione eterogenea di fonti rinnovabili, come idrico, eolico, fotovoltaico e biomasse, mentre la Toscana spicca positivamente su tutte per essere l'unica Regione italiana a utilizzare la geotermia. Nel biennio 2009-2010 le Regioni che hanno registrano una maggiore crescita dello sfruttamento di energia elettrica da fonti rinnovabili sono Umbria (+19,3%), Molise (+13,5%) e Abruzzo (+7,6%).
Nonostante questo trend positivo, Greenpeace sa che si potrebbe fare ancora di più per promuovere maggiormente le energie rinnovabili, soprattutto tra le grandi aziende. Infatti uno degli obiettivi della recente collaborazione, annunciata il 15 dicembre a Roma, tra l'associazione ambientalista e Facebook è proprio quello di incoraggiare a puntare sulle fonti pulite e alternative, attraverso lo sviluppo di programmi che in futuro consentiranno agli utenti di risparmiare elettricità e di coinvolgere la community in scelte favorevoli all'energia verde.
Lo scopo principale del social network è quello di alimentare le sue attività, compresi i data center, con energia pulita. Marcy Scott Lynn del Facebook's sustainability program ha infatti dichiarato che: "Facebook guarda lontano, a un giorno in cui le fonti energetiche primarie saranno pulite e rinnovabili, e stiamo lavorando con Greenpeace e con altri per far sì che quel giorno sia sempre più vicino. Da oggi, la nostra politica sulla localizzazione dei data center favorirà l'accesso alle fonti rinnovabili e con Greenpeace metteremo la forza del nostro network al servizio del pianeta". L'impegno di Facebook ha lanciato una sfida alle altre aziende dell'IT e del cloud computing come Apple, Microsoft, IBM, e Twitter per indirizzarle verso il "green cloud computing".