La disoccupazione in Italia ha raggiunto il 10,6% e, stando alle stime degli addetti ai lavori, aumenterà ancora nel 2013. C'è però un settore che sembra non conoscere crisi e che, secondo i più ottimisti, traccerà il sentiero che ci permetterà di uscire dalle sabie mobili della crisi; stiamo parlando della cosidetta "green economy".
Secondo i dati presentati nel rapporto Green Italy 2012 di Unioncamere e Fondazione Symbola, realizzato con il patrocinio dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico, 357 mila aziende (vale a dire una su quattro) hanno deciso di investire sull'"economia verde" aumentando il proprio fatturato e assumendo nuovo personale: il 38 % degli assunti, infatti, trova lavoro proprio in un' azienda che si occupa di tecnologie verdi.
Sono sempre di più le aziende che puntano alla riconversione in chiave eco-sostenibile dei comparti tradizionali occupandosi di chimica, farmaceutica high-tech, agroalimentare, industria tessile, edilizia senza dimenticare lo smaltimento dei rifiuti e sviluppo delle energie rinnovabili.
Una rivoluzione che sta investendo tutto il Paese: la classifica regionale per numero delle imprese green sul totale è guidata dalla Lombardia, che conta su 69mila aziende, seconda posizione per il Veneto con quasi 34mila imprese e terzo il Lazio con 33mila imprese, seguite da Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Piemonte.
Investire nella green economy paga anche in termini di presenza sul mercato estero: secondo il rapporto della Fondazione Symbola, infatti, i proprietari di aziende "green" dimostrano anche più propensione all'innovazione e all'export: il 37,9% delle imprese che realizzano eco-investimenti hanno introdotto nel 2011 innovazione di prodotto o di servizio, a fronte del 18,3% delle imprese che non investono nella green economy. Il 37,4% delle aziende che investono in tecnologie verdi vantano una presenza sui mercati esteri, contro il 22,2% di quelle che non investono.