La Corte di Giustizia Europea ha stabilito che non c'è obbligo di apertura della partita Iva per chi vende anche buona parte dell'energia elettrica prodotta dai propri pannelli fotovoltaici installati sul tetto, sebbene questa sia da considerarsi comunque una forma di attività economica. Questa operazione inoltre, secondo il provvedimento, rientra perfettamente nel regime di detrazioni fiscali.
La notizia è stata diffusa dall'Agenzia dell'Entrate in questi giorni, attraverso una circolare. L'organo europeo si è pronunciato dopo un caso controverso ed esemplare registrato in Austria: un cittadino austriaco proprietario di un piccolo impianto fotovoltaico installato sul tetto, cedeva in rete una grande percentuale dell'energia prodotta dai suoi pannelli. Secondo la Corte, questa vicenda pur costituendo un'attività economica perfetta, con tanto di introiti, non rappresenta una vera e propria attività di impresa o professionale: pertanto non sussistono le basi per l'apertura della partita Iva.
L'occasione di questa notizia, ci consente di fare anche un rapidissimo excursus per quanto concerne la situazione del fotovoltaico in Italia.
Secondo l'ultimo dossier pubblicato dal Gse (Gestore Servizi Energetici), l'Italia si posiziona al secondo posto nel mondo per capacità fotovoltaica totale in esercizio (16.420Mw), preceduto solo dalla Germania (32.278 Mw). In particolare, il dossier stilato dall'ente afferma che a fine 2012 risultano in esercizio sul territorio nazionale, circa 478.331 impianti fotovoltaici, per una potenza installata di 16.420 Mw e 18.862 Gwh di energia prodotta nell'anno. Dall'analisi emerge tra l'altro che le regioni con la maggiore presenza di impianti a fine 2012, sono quelle del Nord con il 54% del totale; segue il Sud con il 29% e il Centro con il restante 17%.
Per quanto riguarda invece l'apertura di un nuovo Conto Energia (il sesto), la situazione è ancora tutta da definire.