Pubblicato il nuovo rapporto statistico 2012 sull'energia da fotovoltaico. Secondo lo studio prodotto dai ricercatori del Gse (Gestore Servizi Energetici) il nostro Paese occupa il secondo posto nel mondo per capacità fotovoltaica totale in esercizio (16.420Mw), preceduto solo dalla Germania (32.278 Mw). In particolare , il dossier stilato dall'ente afferma che a fine 2012 risultano in esercizio sul territorio nazionale, circa 478.331 impianti fotovoltaici, per una potenza installata di 16.420 Mw e 18.862 Gwh di energia prodotta nell'anno.
Dall'analisi relazionata nel report, si evince che le regioni con la maggiore presenza di impianti a fine 2012, sono quelle del Nord con il 54% del totale: segue il Sud con il 29% e il Centro con il restante 17%. La regione più virtuosa in assoluto è la Lombardia con il 14,3% di impianti installati, seguita dal Veneto con il 13,6 %. Al Centro invece, il Lazio e la Toscana rappresentano rispettivamente il 5,6% e il 5,2% degli impianti nazionali. Nel mezzogiorno, bene la Puglia con il 7% e la Sicilia con il 6,7%. Per quanto concerne invece il dato relativo alla distribuzione regionale della potenza, primeggia la Puglia con il 14,9% (anche se in leggero calo) seguita dalla Lombardia al Nord con l'11,1%. Infine, al Centro il Lazio si conferma con il 6% della potenza installata.
I dati forniti dal Gse, si allineano perfettamente con la recente relazione menzionata dall'Epia ( European Photovoltaic Industry Association), secondo la quale il nostro Paese si colloca nel 2012 al terzo posto in Europa con 3,4 GW di nuovi sistemi installati e collegati. In questa classifica green siamo scavalcati soltanto dalla Germania e dalla Cina.
Intanto dall'altra parte del mondo, alcuni ricercatori australiani del Centro di eccellenza nel fotovoltaico dell'Università del Nuovo Galles del sud, hanno conseguito lodevoli risultati nell'efficienza dei pannelli solari, soprattutto per quanto concerne i costi di realizzazione degli stessi.
La novità consiste nell'utilizzo di atomi di idrogeno per ovviare ai difetti delle celle di silicio usate nei pannelli solari. Pertanto dal silicone di scarsa qualità, si riescono a produrre gli stessi rendimenti dei "wafer"( una sottile fetta di materiale semiconduttore sulla quale vengono costruiti circuiti integrati) di alta qualità. Questo trattamento secondo l'equipe del Centro, abbatterebbe notevolmente la spesa di produzione dei pannelli, dal momento che i wafer di silicio rappresentano più della metà del costo degli stessi.