Il fotovoltaico residenziale godrà di una burocrazia più leggera e semplice. Una buona notizia per tutti quei consumatori attenti all'ambiente che hanno a disposizione un po' di liquidità da investire. Del resto, proprio negli ultimi anni abbiamo assistito ad un timido risveglio della coscienza green collettiva: da chi al momento di porre le offerte di energia elettrica disponibili a confronto preferisce optare per una fornitura totalmente ecologica, a chi invece sceglie di investire nell'autoproduzione domestica di energia.
Se già informarsi su Edison e le sue soluzioni, confrontandole con quelle di Eni Luce, Illumia, ecc., è utile per risparmiare in bolletta, se si ha qualche possibilità economica in più i pannelli solari domestici potrebbero garantire un risparmio a lungo termine anche maggiore.
Fotovoltaico residenziale: cosa prevede il decreto del MiSE?
Il MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) ha sottoposto all'Aeegsi un provvedimento per semplificare la burocrazia connessa ai piccoli impianti fotovoltaici residenziali. Nello specifico, la proposta interesserebbe gli impianti di fotovoltaico residenziale aventi queste caratteristiche:
· potenza nominale inferiore a 20 kW
· assenza di altri impianti di produzione sullo stesso punto di connessione
· realizzazione presso utenti finali già serviti da punti di prelievo attivi in bassa tensione
· potenza non superiore a quella disponibile in prelievo
· presentata richiesta di accesso al regime di scambio sul posto
· realizzazione sui tetti degli edifici secondo le norme stabilite nell'articolo 7-bis, comma 5, del decreto legislativo 28/11.
Il modello unico per il fotovoltaico residenziale si pone come obiettivo il fare in modo che gli utenti che scelgono di diventare anche produttori di energia tramite moduli solari possano interagire unicamente con il gestore di rete.
Tale modello si compone di due parti:
· COMUNICAZIONE PRELIMINARE alla realizzazione di un impianto fotovoltaico residenziale. In questa fase occorrerà presentare anche richiesta di connessione al regime di scambio sul posto e comunicare il proprio codice IBAN per l'addebito dei costi che tale intervento comporta e per l'accredito dei futuri ricavi. È necessario anche dichiarare di possedere i requisiti necessari per accedere all'iter semplificato e conferire al gestore di rete il mandato con rappresentanza per il caricamento dei dati sul sistema GAUDÌ (censimento e gestione impianti fotovoltaici).
· COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI tramite la dichiarazione di corretta esecuzione dell'intervento e di presa visione del regolamento di esercizio e del contratto di scambio sul posto.
Le proposte di modifica dell'Aeegsi
L'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico ha in linea di massima approvato il decreto presentato dal MiSE, proponendo però tre modifiche. Innanzitutto vorrebbe incaricare i singoli gestori di rete di stilare il vademecum informativo a favore dei soggetti richiedenti: l'Autorità si limiterebbe a fornire delle linee guida, ma non sarebbe necessaria la sua approvazione finale.
Inoltre l'Autorità chiede di spostare l'autorizzazione all'utilizzo dell'IBAN per i pagamenti relativi allo scambio sul posto alla fase finale, anziché a quella iniziale. Infine, chiede che il produttore dell'impianto indichi nella documentazione di fine lavori anche marca, modello dell'inverter, sistemi di protezione dell'interfaccia e la presenza di eventuali sistemi di accumulo.