Sarebbe la Cina il principale e il più minaccioso concorrente in questo mercato. Infatti, con l'entrata nel settore di produzione di energia rinnovabile più redditizia del mondo - il fotovoltaico -, la Cina ha iniziato una vendita indiscriminata e sottocosto che sta ora raggiungendo i suoi obiettivi. La volontà cinese è di creare un monopolio globale di pannelli fotovoltaici facendo concorrenza sleale negli altri paesi produttori.
Secondo il rapporto della GTM Research tra il 2012 e il 2015 chiuderanno ben 180 industrie mondiali del fotovoltaico. Oggi sono soprannominate "zombie", ovvero aziende in netta perdita ma ancora miracolosamente in piedi.
La colpa non sarebbe solo da imputare alla produzione cinese, ma anche ai finanziamenti del Governo e ad una sovrapproduzione aziendale dettata dalla speranza di una rapida crescita del mercato. Si parla di 35 giga watt di pannelli solari che, già dal 2015, resteranno invenduti, ad aggiungersi poi, i recenti tagli agli incentivi (ad esclusione della Germania, unico pese europeo che li ha incrementati).
Sempre dall'analisi di Greentech Media, le prime aziende a chiudere i battenti, saranno le 88 che si trovano in Europa, Usa e Canada, ovvero i paesi dove la produzione costa maggiormente: si parla di 80 centesimi di dollaro per watt, contro i 58 centesimi della produzione cinese. In Italia, il fenomeno probabilmente colpirà la Helios di Padova, che conta 300 lavoratori e ne ha già mandati in mobilità 100 solo la scorsa settimana.
Nello stesso mercato cinese, si prevedono 54 aziende a rischio , che verranno probabilmente salvate dal mercato interno in continua crescita. Pechino ha già annunciato di voler raggiungere il record dei 5 Gigawatt di potenza installati ogni anno.