Alla fine di settembre alcuni soldati americani sono sbarcati su suolo afghano con un nuovo equipaggiamento.
Si tratta di pannelli solari pieghevoli che possono essere trasportati nelle valigie, lampade a basso consumo, protezioni solari per tende che offrono ombra e producono corrente elettrica, ricariche solari per i computer e per tutti gli apparecchi di comunicazione come cellulari satellitari e radiotrasmittenti.
Lo riferisce il New York Times sottolineando come, per ottenere energia, l'esercito americano abbia deciso di diminuire la propria dipendenza dai combustibili fossili nelle zone di guerra, ripiegando sulle energie rinnovabili. Dopo i recenti attacchi avvenuti nei confronti dei convogli Nato che trasportavano carburanti, l'esercito ha deciso di dire basta ai combustibili fossili. Uno studio ha infatti evidenziato che in Iraq e in Afghanistan, su ogni 24 convogli di carburanti c'è almeno una vittima tra i civili che guidano le autocisterne o i militari che le scortano. Inoltre in questo modo si riducono anche i costi vivi della materia prima e del trasporto.
Lo scorso anno la Marina militare ha introdotto il primo natante a energia imbrida, che sotto i 10 nodi funziona a energia elettrica e che nel viaggio inaugurale dal Mississippi a San Diego ha fatto risparmiare 900 mila galloni (3,4 milioni di litri) di carburante rispetto a una nave a combustibile simile per dimensioni e peso. Il progetto è di trasformare gran parte dei mezzi di trasporto dell'esercito americano in mezzi alimentati con energie rinnovabili.
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