Nel corso dell'ultimo decennio l'energie rinnovabili hanno visto un boom economico non indifferente. Alimentato sopratutto dalle nuove politiche d'incentivazione e della ritrovata coscienza ambientalista delle popolazioni occidentali.
Nelle energie rinnovabili, il settore più in crescita é stato l'eolico, sopratutto europeo. Che con la sua capacità totale di 105,6 GigaWatt e un controvalore di circa 17 miliardi di euro, l'eolico europeo ha visto un 2012 con una crescita del 12% in un anno. Trend che società del settore, come Enel Green Power hanno saputo ben cogliere investendo cifre considerevoli soprattutto nei nuovi mercati europei come la Romania dove Enel con le sue partecipate si conferma leader del settore.
Ma attenzione perché il rapporto della European Wind Energy Association (EWEA), dice come questo trend in forte crescita si destinato ad invertire la marcia a causa delle forti crisi economiche e delle insicurezze politiche che hanno caratterizzato gli ultimi due anni.
Ricordando come il +12% del 2012 avrà i suoi frutti economici in termini d'installazione tra il 2013 e il 2014 portando così l'energia eolica a coprire il 26% del fabbisogno energetico europeo, il 30% è coperto dal solare e dal fotovoltaico ed il 24 dal gas. I combustibili tradizionali completano la classifica con un 20% della produzione totale europea.
Il trend sarà comunque in frenata sopratutto per le forti tensioni ambientaliste che considerano l'eolico come fontefortemente impattante. Gli sviluppi possibili saranno quindi solo nelle ultime aree dove sarà possibile la costruzione di centrali off-shore. Vedremo, continua il rapporto, da una diminuzione delle installazioni anche una diminuzione dei livelli di occupazione nel settore. La Germania si conferma leader europeo della produzione eolica con un 25% sulla produzione totale. A seguire Spagna, Regno Unito e Italia.