La Commissione europea ha dato l'ok a un piano di 195 progetti infrastrutturali chiave nel settore dell'energia. Si chiamano Pic – Projects of Common Interest ossia progetti di interesse comune - e puntano a dare un contributo importante nel raggiungimento degli obiettivi posti dall' Unione Europea nell'ambito dell'energia.
L'elenco di progetti di interesse comune appena approvato va ad aggiornare il precedente, stilato nell'ottobre del 2013. Tra gli altri, 108 riguardano l'energia elettrica, 77 sono relativi al gas, 7 coprono il comparto petrolifero, soltanto 3 si rivolgono alle reti intelligenti. Il loro obiettivo primario è dar vita all'Unione Energia attraverso una serie di operazioni che mirano a integrare i mercati europei del settore e a differenziare sia le rotte che le fonti.
Progetti di interesse comune, gli obiettivi
Tra i piani in cantiere, c'è sicuramente l'eliminazione dell'isolamento energetico di alcuni Stati membri. Inoltre i progetti di interesse comune puntano ad agevolare la penetrazione delle energie rinnovabili nella rete, riducendo le emissioni di biossido di carbonio.
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Facendo un focus sull'Italia, sotto i riflettori ci sono i progetti che riguardano l'Italia vi sono l'aumento della capacità di trasmissione con l'Austria sia nella zona compresa tra Lienz e il Veneto e sia nell'area tra Wurmlach e Somplago; con la Svizzera nell'area compresa tra Thusis e Verderio Inferiore. Infine con il Montenegro nella zona inclusa tra Villanova e Lastva. Ci sono poi progetti che puntano gli occhi sul gasdotto Galsi che collega l'Algeria e l'Italia passando per la Sardegna e sulla Trans Adriatic Pipeline che collega il Belpaese con la Grecia passando per l'Albania.
A sostenere finanziariamente i progetti di interesse comune che tra l'altro godono di accelerate procedure di autorizzazione nonché di migliori condizioni normative, è il Cef- Connecting Europe Facility, il meccanismo per collegare l'Europa che, al fine di portare velocemente al termine i progetti, mette sul piatto 5,35 miliardi di euro da destinare – fino all'anno 2020 – alle infrastrutture energetiche europee.