È a dir poco ambiziosa la proposta presentata dagli ingegneri dell'azienda giapponese Shimizu Corporation. Il progetto, denominato Luna Ring, consisterebbe nel costruire lungo l'intero equatore lunare un enorme anello di pannelli fotovoltaici, per la lunghezza di circa 11000 km e la larghezza di 400. L'energia così prodotta verrebbe quindi inviata sulla Terra sotto forma di onde elettromagnetiche - tramite immense antenne dal diametro di circa 20 km - e qui convertita in energia elettrica. Considerando il fatto che la Luna ha un lato costantemente esposto alla luce del Sole e la totale assenza di interferenze atmosferiche, questo sistema coprirebbe l'intero fabbisogno energetico del nostro pianeta.
Il Luna Ring dovrebbe essere costruito interamente da robot pilotati dalla Terra e la maggior parte delle materie prime dovrebbero essere reperite proprio dal suolo lunare; anche l'acqua necessaria potrebbe essere sintetizzata il loco utilizzando l'idrogeno di provenienza terrestre e l'ossigeno contenuto in grandi quantità nella regolite, il materiale che ricopre la superficie del nostro satellite.
Il progetto, teoricamente, sarebbe già quasi completamente realizzabile con la tecnologie attuali, tanto che la NASA, sul proprio sito, lo ha valutato con interesse, presentandone i vantaggi e le criticità. Naturalmente avrebbe costi stratosferici, oltre a sollevare non poche questioni legali sui diritti relativi allo sfruttamento del suolo lunare. Si stima che gli eventuali lavori di realizzazione dovrebbero iniziare intorno al 2035 ed essere completati nel giro di circa 20 o 30 anni.