Il Comune di Bologna ha avviato un progetto che porterà a rimpiazzare l'amianto presente sui tetti delle case bolognesi con pannelli fotovoltaici, che a pieno regime consentiranno di produrre circa 2,2 MW di energia elettrica. Questo Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) messo in campo dell'amministrazione comunale bolognese potrà essere realizzato attraverso lo stanziamento di 13,5 milioni di euro.
Riguardo all'attività di smaltimento dell'amianto il Comune di Bologna ha fornito rassicurazioni circa la oggettiva pericolosità che può derivare da essa: "Saranno le stesse imprese che installano impianti fotovoltaici a garantire gratuitamente e in maniera sicura lo smaltimento dell'amianto - chiarisce in una nota il Comune - effettuando anche degli interventi di isolamento termico".
I vantaggi che derivano dall'attuazione del Piano di Azione per l'Energia Sostenibile sono molteplici. Innanzitutto il PAES garantisce la eliminazione di un materiale pericoloso come l'amianto. Nonostante questo materiale sia vietato da oltre un ventennio, in Italia la bonifica ha finora riguardato solamente un quinto circa della quantità presente, ossia il 20% di quello che è ancora in opera. A Bologna è stata stimata la presenza di circa 500.000 mq di amianto (poco più di 1,3 mq per abitante).
Inoltre attraverso il passaggio al Fotovoltaico si conseguiranno una serie di ulteriore vantaggi di natura economica: dalla produzione di energia rinnovabile, al risparmio energetico connesso, per finire con la possibilità di produrre energia elettrica in maniera del tutto autosufficiente.
Al progetto hanno aderito il CNA e Unindustria, dando così vita ad un felice connubio progettuale fra pubblico e privato. Nella nota chiarificatrice del Comune si fa presente ai cittadini che "le tariffe per la realizzazione dell'intervento sono le stesse per tutti gli operatori che aderiscono al progetto e sono pubblicate nel sito del Comune". Da parte sua, il Comune garantirà incentivi alle aziende che operano all'interno del progetto, consistenti nell'esenzione dal pagamento degli oneri di occupazione del suolo pubblico.