Venerdì scorso nel suo intervento in occasione della presentazione del Rapporto "Italiadecide" con argomento "Il Governo dell'energia per lo sviluppo del Paese", il ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha presentato le linee cardine che guideranno gli interventi di politica energetica nazionale.
La strategia nel settore energetico allo studio del Governo comprende efficienza energetica, riequilibrio degli incentivi alle fonti rinnovabili, rilancio produzione nazionale di idrocarburi, rigassificatori e stoccaggi.
Partiamo dall'efficienza energetica che, secondo il ministro, costituisce "la prima delle leve perché coglie tutti gli obiettivi di politica energetica". Il ministro ha affermato che è necessario ampliare il raggio delle norme incentivanti. È necessario guardare oltre alla detrazione d'imposta del 55%: "Possiamo e vogliamo perseguire una vera leadership industriale nel settore". A questo proposto ci vuole un programma nazionale "ampio e articolato" per cui, ha aggiunto Passera, "nelle prossime settimane ci sentirete proporre molte cose in questo settore".
La questione delle fonti rinnovabili e del costo dei loro incentivi rappresenta un altro importante nodo da sciogliere. Come ha fatto notare Passera, gli incentivi alle energie alternative sono stati "molto generosi", tanto che c'è stata "una vera e propria esplosione degli impianti ed un costo molto elevato per il paese". Gli incentivi per le energie verdi continuano ad aumentare e al momento "pesano sulla bolletta delle imprese e delle famiglie per 9 miliardi all'anno e sono 150-200 miliardi di impegni già presi (perché durano per 15- 20 anni)". Il ministro ha anche sottolineato i risultati positivi degli incentivi: "Il 50% degli investimenti nel solare viene speso per comprare apparecchiature importate dall'estero"; inoltre la diffusione delle rinnovabili nel nostro Paese molto probabilmente ci permetterà di superare gli obiettivi del pacchetto '20-20-20', soprattutto nell'energia elettrica. Passera ha anche annunciato che in tempi brevi avverrà l'emanazione di "tre decreti per ridefinire il modello di sviluppo in questo campo".
Un altro punto su cui il Governo deve concentrarsi nel prossimo futuro è il rilancio della produzione nazionale di idrocarburi che, secondo il ministro, "potrebbe consentire di attivare 15 miliardi di euro di investimenti e 25mila posti di lavoro stabili e addizionali, ridurre la nostra bolletta energetica di importazione di oltre 6 miliardi l'anno, aumentando quindi il Pil di quasi mezzo punto percentuale e ricavare 2,5 miliardi di euro di entrate fiscali, sia nazionali che locali".
Infine, nella strategia energetica nazionale, appare di importanza rilevante la realizzazione di infrastrutture come rigassificatori, gasdotti di importazione e stoccaggi, per cui verranno prese a breve delle decisioni per non lasciare la situazione in balia di intoppi e resistenze burocratiche regionali.
Nel Rapporto "Italiadecide" per il 2011/2012 sono state definite anche altre 10 proposte operative per il piano energetico nazionale. Tra queste troviamo: una regia unica delle politiche energetiche; la concentrazione all'Autorità per l'energia della disciplina e della semplificazione del sistema regolatorio e autorizzativo; la migliore distribuzione degli incentivi alla ricerca; lo sviluppo delle reti infrastrutturali per le rinnovabili; l'incremento dell'efficienza energetica nei settori dei trasporti e dei consumi domestici; la realizzazione di nuovi rigassificatori e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento mediante linee transeuropee; la promozione a livello europeo della carbon tax e l'individuazione di un piano a lungo termine per il sostegno all'innovazione tecnologica e alla ricerca.