Dopo il "quinto conto energia" è adesso la volta del Conto termico, un programma di aiuti di Stato rivolti soprattutto agli impianti di piccola taglia indirizzati soprattutto alle famiglie e alle piccole imprese. Continua il sostegno del fotovoltaico che è diventato un business importante per le aziende italiane, ma si pone il focus su tutti quegli interventi che possono risolvere alla base molti problemi energetici e che investono in primis i cittadini, ovvero la sostituzione di caldaie datate con nuove a biomassa e l'acquisto di pompe di calore. In virtù di questi ragionamenti, i 900 milioni saranno così ripartiti: 700 milioni alle famiglie e 200 destinati agli uffici pubblici.
Il Conto termico, annunciato dai ministri Passera e Clini, sarà operativo a breve. Le risorse saranno reperite sulla bolletta elettrica e su quella del gas. Gli aiuti copriranno il 40% delle spese sostenute nell'arco temporale di 2 anni. Gli incentivi così studiati saranno destinati al finanziamento di impianti di 500 kw di taglia e di una superficie massima di 700 mq, ovvero impianti piccoli e medi che potranno essere montati da aziende, famiglie e condomini.
Il modello, così come proposto, è stato pensato per consentire un pay-back veloce dell'investimento per gli impianti e si spera dia una svolta alla filiera e conduca molte famiglie a modificare le abitudini di consumo di luce e gas puntando sulle fonti rinnovabili su cui il nostro Paese può contare in abbondanza.
La green economy, termine con cui si identifica l'economia legata agli investimenti in nuovi prodotti e processi per migliorare l'ambiente, è un settore che non conosce crisi, ma che crea posti di lavoro. Una quota sempre più importante delle imprese italiane (il 23,6%) è convinta che la green economy darà opportunità per uscire dalla crisi e tale convinzione si riflette inevitabilmente sui dati che riguardano la nuova occupazione, 'verde' nel 38,2% dei casi nell'ultimo anno. L'andamento riguarda tutto il Paese ma, inevitabilmente, considerata la storia del nostro tessuto produttivo, è la Lombardia a giocare un ruolo da protagonista, con Milano che è la prima provincia per numero d'imprese green, a quota 28 mila. Le imprese green , inoltre, sono quelle che hanno la maggiore propensione all'innovazione: il 37,9% delle imprese che investono in eco-sostenibilità hanno introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il 18,3% delle imprese che non investono green e sono quelle che ultimamente vendono con successo nei mercati esteri. Verde conviene, a tutti.