La crisi economica si fa sentire anche sull'energia elettrica rinnovabile. Secondo l'ultimo studio dell'Osservatorio SuperMoney, portale di confronto di tariffe di gas e elettricità, la percentuale di italiani che sceglie una tariffa green è infatti scesa dal 12% al 9% nel giro di dieci mesi. L'analisi è stata fatta su un campione di 90 mila utenti che hanno effettuato una comparazione di offerte per l'energia elettrica da marzo a novembre 2013.
L'Osservatorio SuperMoney prosegue quindi nell'indagine sui consumi di energia nel nostro Paese segnalando come le famiglie italiane siano sempre meno propense a scegliere una tariffa di energia elettrica da fonti rinnovabili che implica costi maggiori sui servizi di fornitura. Da febbraio a oggi, infatti, il numero di utenti che vogliono energia ecosostenibile per la propria casa è diminuito al 9%, avvicinandosi di molto al dato di agosto 2012 (8%). Ma cosa ha portato a questa situazione?
"Probabilmente è uno dei tanti effetti della crisi sul budget delle famiglie - sostiene Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney - La fornitura verde costa un po' di più e, per questo motivo, può apparire superflua. Peccato che, in questo caso, si tratti di un timore forse eccessivo: con un rapido sguardo ai prezzi, ci si accorgerebbe che la spesa per una tariffa ecologica oggi è minore rispetto a febbraio 2013".
In effetti, paradossalmente, il costo dell'energia elettrica rinnovabile è diminuito negli ultimi mesi e, se si fa una media delle cinque tariffe ecosostenibili attualmente più convenienti, proposte da Enel Energia, A2A, Agsm, E.ON e GDF SUEZ, si nota che la differenza di prezzo con le tariffe tradizionali delle stesse società è minore rispetto a febbraio 2013.
Oggi, infatti, il costo giornaliero di una tariffa green va dai 9 ai 14 centesimi di euro in più rispetto a un'offerta tradizionale (dai 33 ai 51 euro in più su base annua), mentre dieci mesi fa si spendeva anche di più: dai 10 ai 15 centesimi in più al giorno equivalenti a una cifra fra i 37 e i 54 euro annui, ovviamente a seconda del consumo di elettricità.
"In poche parole, essere ecologici è un 'sacrificio' che costa meno rispetto a qualche mese fa - sostiene Manfredi - Il mercato è sempre più veloce nel soddisfare la nuova e accresciuta sensibilità ambientale dei consumatori italiani, al punto da rendere queste tariffe sempre più competitive anche sul prezzo. Il trend proseguirà verosimilmente nella stessa direzione, dunque appare lecito chiedersi: se a febbraio il 12% degli utenti avrebbe speso fino a 15 centesimi in più al giorno per una fornitura ecologica, perché rinunciare a questa scelta ora che ne basterebbero ancora meno?".