L'Italia appare un Paese particolarmente "virtuoso" sul fronte dei consumi energetici. Secondo la pubblicazione Istat "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo", che raccoglie diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali dell'Italia confrontandoli con il contesto europeo e dividendo i dati per regione, gli italiani sono un popolo attento all'ambiente.
Un dato che dimostra questa tendenza è costituito dal fatto che la percentuale di energia verde è cresciuta, raggiungendo il 22% del consumo interno lordo, con un aumento dell'1,7% su base annua. Il consumo di energia elettrica pro capite nel nostro Paese,invece, appare in diminuzione e risulta inferiore rispetto alla media europea e a quello di altri Stati di grandi dimensioni. Secondo le informazioni contenute nel documento, nel 2010 i consumi di energia elettrica sono stati circa 5.055 kWh per abitante, un dato che, nonostante l'aumento rispetto al 2009, risulta inferiore nei confronti dei consumi pro capite del resto d'Europa.
A fare registrare una riduzione nella produzione di elettricità, negli ultimi dieci anni, sono state in particolare le regioni del Nordest e del Centro con una produzione lorda di energia elettrica che si è assestata nel 2010 a 49,9 GWh per diecimila abitanti. Solo nelle regioni del Sud e del Nordovest la produzione di energia elettrica negli ultimi 10 anni non ha registrato una diminuzione.
La maggior attenzione alle problematiche ambientali da parte degli italiani si nota nell'aumento della spesa delle amministrazioni regionali destinata alla tutela dell'ambiente. Si parla di 85 euro in media per abitante nel 2009, con una crescita del 5% rispetto al 2008. Calano i rifiuti smaltiti in discarica, anche se questi sono comunque più numerosi rispetto alla media europea. La raccolta differenziata, invece, appare in crescita, con un aumento del 3% rispetto al 2008. Infine, scendono le emissioni di gas serra, passate da 541 milioni di tonnellate di CO2 del 2008 ai 491 milioni nel 2009, avvicinandosi a quelle stabilite dal protocollo di Kyoto.