"Procedono senza sosta i lavori per l'adeguamento della centrale Enel di Porto Empedocle, il progetto va avanti con tutte le autorizzazioni necessarie, ma stiamo ora aspettando il parere del consiglio comunale relativamente al gasdotto, importante per garantire entro la fine dell'anno la fornitura del gas a questa centrale".
Così l'ingegnere Roberto Renon, responsabile dell'area di "Business generazione" di Enel, in questi giorni in visita nella centrale dell'Agrigentino per prendere visione dello stato di avanzamento dei lavori delle opere di ambientalizzazione dell'attuale impianto e per fare il punto delle attività del cantiere avviato già da qualche mese.
Ma adesso spunta il problema dell'allacciamento alla rete nazionale gestita da Snam Rete Gas che ha presentato richiesta di autorizzazione alla Regione siciliana, la quale, è in attesa del parere del comune di Porto Empedocle che attende il via libera del consiglio comunale. Qualcuno dei consiglieri farebbe resistenza nella Vigata del commissario Montalbano. Ma l'Enel lancia l'allarme sostenendo che ulteriori ritardi nel rilascio del parere del comune comporterebbero il rischio concreto di fermata dei lavori di adeguamento già in corso.
L'investimento è di 80 milioni di euro. Il progetto di adeguamento ambientale, autorizzato lo scorso aprile dall'assessorato regionale all'Energia, prevede l'installazione di una nuova unità turbogas da 80 MW alimentata a gas naturale, in sostituzione di uno dei due gruppi ad olio combustibile attualmente esistenti. Una volta entrato in funzione il nuovo turbogas sarà demolito il gruppo 2, mentre il gruppo 1 sarà mantenuto in "riserva fredda", disponibile cioè solo per eventuali situazioni di emergenza.
"La centrale è fondamentale per la rete elettrica siciliana, soprattutto per la parte occidentale della Sicilia come confermato da Terna e dell'Autorità per l'Energia. Riteniamo che gli incontri e le comunicazioni di questi giorni aiuteranno le decisioni che il consiglio comunale autonomamente dovrà prendere. Contrariamente a quanto ho sentito dire, sarà garantito il livello occupazionale. Complessivamente salvi i posti di lavoro di un'ottantina di persone tra dipendenti Enel e di imprese che lavorano nei nostri impianti. Durante lo sviluppo del progetto avremo dei picchi occupazionali di 200 persone e un valore medio di 100 persone per tutto il 2014".
"Investiamo in Sicilia - ha detto l'ingegnere Renon - perché vogliamo dare più sicurezza e stabilità al sistema elettrico dell'Isola. Ambiente, sviluppo e occupazione sono nostre priorità e punto di forza in questo progetto". Già avviato anche il confronto tra Enel e sindacati; l'azienda ha fatto sapere che, tenendo conto delle uscite per pensionamento, valuterà l'opportunità di eventuali nuove assunzioni.