Sembrerebbe un paradosso, ma molti terremotati emiliani, oltre ad avere perso nel sisma dell'anno scorso la propria casa, devono anche pagare bollette di luce e gas più salate di prima. Come è possibile? Enel prevede che, se si richiede il trasferimento dell'utenza elettrica in un'abitazione diversa da quella in cui si ha la residenza, la bolletta riporti un importo più alto, poiché le tariffe applicate sono quelle per i "non residenti". Un regolamento giusto in circostanze normali, ma ovviamente assurdo nel caso dei malcapitati che hanno dovuto trasferirsi a causa del terremoto.
Oltre alle tariffe più salate, le bollette riportano poi in questi casi alcuni "oneri aggiuntivi" - comunica Federconsumatori Modena - che ammontano in bolletta a ben 85 euro. La segnalazione di questa anomalia da parte dell'associazione era già avvenuta nello scorso autunno, ma non ha ancora ricevuto risposte né da Enel né dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas.
Altra ingiustizia, segnalata questa volta dalla Federconsumatori nazionale, è l'assenza al momento di agevolazioni sulle tariffe di luce e gas. Le famiglie emiliane terremotate hanno avuto la possibilità di sospendere i pagamenti fino a dicembre 2012, senza interessi e senza applicazione delle norme sul distacco delle forniture. L'Autorità per l'Energia avrebbe dovuto emanare, entro il 30 novembre scorso, una delibera sulle agevolazioni tariffarie dal 20 maggio 2012 in poi per i residenti nei comuni terremotati (si tratta di circa 500.000 utenze) ma il documento non è ancora stato emesso.
Infatti, anche se lo schema di delibera è stato predisposto, manca il parere della Presidenza del Consiglio dei Ministri sui criteri necessari per l'applicazione della norma. Federconsumatori chiede quindi che il Governo esprima il prima possibile il parere richiesto, così che alle famiglie colpite dal terremoto in Emilia "vengano riconosciute le stesse agevolazioni concesse ai cittadini abruzzesi in seguito al terremoto dell'Aquila, applicando quindi sconti del 20-30%".