Enel vive una fase delicata della propria storia finanziaria. Dal 30 giugno prossimo, l'abolizione del mercato a maggior tutela per la fornitura del gas sarà operativa e porterà a una riconfigurazione dei mercati. Il caro-bolletta, d'altronde, ha già spinto da tempo i consumatori a esplorare le risorse del libero mercato e a informarsi su Enel e i suoi costi così come su quelli di Eni, Edison e di tutti gli altri operatori. Tra pochi mesi, la pratica diventerà ancora più frequente, con prevedibili sconvolgimenti in seno agli equilibri del settore.
Enel si prepara a nuove sfide
Alla soppressione della maggior tutela nella fornitura del gas seguirà, dal 30 giugno 2016, anche quella nel settore forniture elettriche. Siamo a una fase di svolta in ambito energetico, selezionare con cura il proprio operatore, meglio se ponendo le tariffe sull'energia a confronto, diventerà un'esigenza per le famiglie e per le aziende.
Ma non è solo il mercato interno a creare grattacapi agli azionisti Enel. Negli ultimi periodi, diversi episodi di rilevanza internazionale stanno riguardando, in maniera più o meno diretta, il fatturato e gli interessi della compagnia energetica.
La questione greca
Il leader greco di SYRIZA Alexis Tsipras ha vinto le elezioni, diventando Primo Ministro ellenico. Tra le molteplici implicazioni preventivabili dopo il trionfo del socialista, ce ne sono anche diverse di natura imprenditoriale che interessano numerose imprese italiane che hanno investito massivamente sul territorio greco.
Tra di esse, c'è anche Enel. La grande opera della TAP, il gasdotto che, tramite le coste del Salento, porterà i rifornimenti dall'Azerbaigian all'Italia, ha un importante snodo in Grecia. Lì Enel ha investito molto, soprattutto nel comparto del rinnovabile, attraverso la sottosezione di Enel Green Power. Sarà importantissimo per gli affari di Enel conoscere gli esiti futuri che riguarderanno la penisola ellenica e il suo rapporto con l'Europa.
Il calo del petrolio
Sul fronte extra-europeo, invece, Enel raccoglie qualche sorriso. Per bocca dello stesso amministratore delegato del gruppo Francesco Starace, infatti, giungono rassicurazioni per gli investitori. "Il ribasso – ha spiegato – dovrebbe avere un impatto positivo, anche se non direttamente, perché un calo del prezzo del greggio significa una spinta alla ripresa dell'economia, che a sua volta dovrebbe far risalire i consumi di elettricità".
I consumi di energia elettrica si attestano su valori di circa il 10% inferiori rispetto a quanto fatto registrare sei anni fa, ovvero prima dell'avvento della crisi. Ciononostante, secondo il dirigente Enel, si preannuncia una nuova fase di crescita "grazie alla ripresa dell'economia e dell'immigrazione".