Le bollette di luce e gas sono sempre più care. La conferma è arrivata anche dall'Enea, che, attraverso il Rapporto "Energia e ambiente", presentato il 18 aprile, ha individuato nel 2010 un aumento della domanda di energia primaria e, parallelamente, un aumento anche dei suoi costi. Secondo i dati raccolti dall'Enea sul sistema energetico nazionale, è emerso che la richiesta di energia è aumentata del 4,1% rispetto al 2009, a dispetto di quanto accaduto nei 5 anni precedenti in cui era diminuita.
Il costo dell'energia è stato pari a oltre 50 miliardi di euro nel 2010 e, secondo le stime dell'Unione Petrolifera, aumenterà anche nel 2011 e supererà i 60 miliardi. La crescente domanda di energia è stata soddisfatta dal maggior ricorso ai combustibili solidi (+14,2%), al gas (+6,5%) e alle rinnovabili (+13,3%).
Il Rapporto Enea, sul fronte della ripartizione sui consumi finali, ha visto crescere il peso dei consumi del settore civile (dal 30,3% del 2007 al 35,4% del 2010). Per il settore industriale, invece, i consumi appaiono in calo (-5% negli ultimi 5 anni) e coprono il 23,2% dei consumi finali. Nel 2010 si registra una lieve contrazione nel settore dei trasporti, già colpito duramente dalla crisi.
Il Rapporto Enea, oltre ad analizzare l'evoluzione della domanda di energia in Italia, contiene anche al suo interno un'analisi del sistema energetico nazionale secondo tre punti di vista: Riferimento, che comprende il quadro delle politiche e misure in vigore al dicembre 2009 e descrive l'evoluzione del sistema in linea con il trend attuale; Politiche Correnti, che descrive gli effetti delle politiche energetiche in atto e Roadmap, che indica lo sforzo ancora necessario per ridurre le emissioni serra in linea con la Roadmap 2050 dall'Ue.
Il Rapporto ha rilevato anche una straordinaria crescita della domanda energetica nel settore fotovoltaico, che però ha provocato peggioramento del deficit commerciale nelle tecnologie per le rinnovabili che nel 2010 ha superato gli 11 miliardi di dollari. Questo deficit è dovuto in particolare all'aumento delle importazioni in questo settore, che sottolinea la mancanza di autonomia del nostro Paese nell'innovazione tecnologica, nella ricerca pubblica e nella filiera industriale.
La politica energetica italiana che punta allo sviluppo delle rinnovabili dovrebbe quindi essere accompagnata da una maggior spinta della spesa pubblica nel campo della ricerca energetica e a politiche industriali che sappiano a orientare la specializzazione produttiva del sistema industriale verso settori a maggiore intensità tecnologica. Il Commissario dell'Enea, Giovanni Lelli, nel presentare il Rapporto ha affermato: "E' necessario puntare sulla diversificazione delle fonti, su una maggiore diffusione delle rinnovabili, sul potenziamento delle infrastrutture e di un sistema di smart grids, sull'incentivazione dell'efficienza energetica e sul risparmio di energia nel settore residenziale e industriale".