Gli Ecobonus, detrazioni fiscali per il risparmio energetico, rappresentano un'opportunità importante per i cittadini italiani che decidono di apportare modifiche alla propria abitazione per migliorarne l'efficienza.
La misura, recentemente prorogata con la legge di stabilità, prevede per un ampio elenco di interventi di riqualificazione detrazioni al 65% fino al dicembre 2014, che dovrebbero scendere poi al 40% nel 2015 per tornare al normale 36% nel 2016.
Ma alcuni emendamenti alla stessa legge di stabilità propongono di estendere e stabilizzare gli Ecobonus fino al 2020. E qualche motivo di ottimismo sulla loro possibile approvazione viene dal fatto che tali emendamenti sono stati salvati nel taglio delle modifiche già operato dal Parlamento (che ha portato le proposte da vagliare da oltre 3000 a "sole" 200). Vediamo di cosa si tratta.
Il primo emendamento in questione, il n. 6.138, è a firma di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, tra cui Santangelo, Castaldi e Girotto. Nel testo si propone di mantenere le agevolazioni fiscali al 50% dal 2015 fino al 31 dicembre 2020.
Un secondo emendamento ancora "in gioco", poi, è il 6.154, sempre proposto dal M5S: prevista la possibilità di estendere le detrazioni anche a soggetti diversi dalle persone fisiche. Analogamente, l'emendamento n.6.169 a firma Mirabelli (Partito Democratico), chiede di ammettere alle agevolazioni le categorie dell'edilizia pubblica e agli alloggi delle cooperative edilizie di abitazione a proprietà indivisa.
Gli Ecobonus, quindi, rimangono al centro del dibattito, essendosi rivelati una misura concreta ed efficace: i dati di un recente rapporto dell'Associazione nazionale costruttori edili (Ance) quantifica in 14,5 miliardi di euro il giro d'affari generato dalle detrazioni per il risparmio energetico (insieme a quelli per le ristrutturazioni) tra gennaio e ottobre 2013.
Un'altra proposta interessante in merito è l'erogazione di prestiti a tasso zero per chi esegue nella propria abitazione interventi di efficientamento energetico: l'emendamento relativo è il n. 6.184, ancora a firma Girotto, Castaldi e Petroccelli.