Detrazioni fiscali sul risparmio energetico: la legge di stabilità approvata nella nottata di ieri riconferma le agevolazioni ma non osa di più. Vediamo tutte le novità.
Con la fiducia ottenuta al Senato dalla manovra, le agevolazioni fiscali al 65% per lavori di riqualificazione energetica vengono ufficialmente confermate fino al 31 dicembre 2014. Nel 2015 la detrazione scenderà al 50% per tornare al canonico 36% dal 2016 in poi.
Respinti, quindi, gli emendamenti che proponevano di prorogare l'Ecobonus fino al 2020. Non passa, in particolare, l'emendamento n. 6.138, a firma di alcuni deputati del Movimento 5 Stelle, tra cui Santangelo, Castaldi e Girotto, che proponeva di stabilizzare le detrazioni al 50% fino al 31 dicembre del 2020. La modifica era sopravvissuta al "taglio" iniziale operato dal Parlamento, facendo ben sperare su una possibile approvazione, ma nulla di fatto.
Anzi, dalla legge di stabilità arriva l'ennesimo rinvio: la legge 90/ 2013 di conversione del decreto 63/2013 esplicitava la necessità di definire "misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, da adottare entro il 31 dicembre 2013": bene, la versione attuale della legge posticipa il termine per adottare tali misure al 31 dicembre 2015.
Un'occasione persa: questo il commento di molti esperti del settore, che fanno notare come l'Ecobonus rappresenti una efficace misura di stimolo all'economia nazionale. Secondo i dati di uno studio Cresme presentato ieri alla VIII Commissione Ambiente della Camera, complessivamente le detrazioni fiscali per il risparmio energetico e le ristrutturazioni hanno prodotto finora investimenti per prodotto investimenti per 19 miliardi di euro, con la creazione di quasi 190 mila posti di lavoro diretti e oltre 280 mila occupati, se si considera anche l'indotto. Il giro d'affari relativo alle detrazioni ammonta ad oltre l'1% del Pil.