Il decreto del fare? "Per le famiglie italiane è inutile": ne è convinto Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Il risparmio sarà infatti di appena "4-5 euro, su una spesa di 550 euro annuali" per l'elettricità per il 2013, e salirà ad una decina di euro l'anno prossimo.
Non sono cifre in grado di incidere sulle tasche dei cittadini, ovviamente. Ma non è tutto: il (poco) risparmio previsto rischia di essere annullato già dai rincari previsti per inizio luglio.
Tabarelli ha esposto i suoi calcoli nel corso di un'intervista per il programma "l'Economia prima di tutto", in onda su Radio 1 Rai: "Per una famiglia-tipo - ha affermato - che consuma circa 2700 chilowatt/ora, lo sgravio si traduce in una riduzione di circa 1 o 2 cent di euro a kw/h, che tradotto su base annuale vuol dire solo circa 5 euro di risparmi a famiglia".
Diverso il discorso per le imprese, e per chi più in generale ha consumi più consistenti: in questi casi "si tratta invece di un risparmio più forte, che a seconda dei consumi può essere anche di 10 mila euro". Ma sempre "poca roba - spiega Tabarelli - rispetto agli aumenti registrati negli ultimi anni".
Torniamo alla famiglia tipo: le speranze di ottenere un risparmio, seppure modesto, sono smontate poi dai rincari previsti per l'inizio del mese prossimo. E' ancora il presidente di Nomisma Energia ad annunciare infatti che "dal primo luglio la bolletta della luce aumenterà di 10 euro l'anno".
Il motivo? Tabarelli parla di "complicazioni legate alle norme sulle rinnovabili, con aggiustamenti di 1-2% in più per tenere conto di queste componenti legate al dispacciamento, che andranno a compensare i cali sulla borsa elettrica".
Le nuove misure del governo Letta, quindi, non bastano: il decreto del fare, con le sue norme energetiche, "è un inizio ma è un po' poco: queste misure vanno bene, però dobbiamo tornare alle basi, ai fondamentali della politica energetica. Bisogna agire sulle strutture, cercare di ridurre la nostra forte esposizione dal prezzo del petrolio" conclude Tabarelli.