I due nuovi decreti ministeriali, varati mercoledì dai ministri Passera, Clini e Catania, che definiscono il nuovo sistema di incentivi per l'energia elettrica fotovoltaica e per le fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas), non hanno convinto le associazioni di settore che hanno alzato voci di dissenso.
Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente ha commentato in modo polemico: "E' evidente il mancato confronto con le associazioni e le aziende del settore. Nei decreti ministeriali varati ieri c'è qualche passo avanti ma si rischia di bloccare lo sviluppo delle fonti pulite con i tetti annui alle installazioni, il complicato sistema delle aste e l'obbligo dei registri per gli impianti che tolgono ogni certezza agli investimenti". Zanchini ha poi aggiunto: "I limiti annui fissati per le diverse fonti, inoltre, rendono impossibile raggiungere gli obiettivi europei al 2020.[…] Non si può essere soddisfatti di una proposta che, di fatto, rende più incerti e complicati gli investimenti per famigli e aziende. […]Per regolare il settore servirebbe quindi un confronto vero e trasparente con le aziende e le associazioni delle rinnovabili."
Anche Valerio Natalizia, presidente Gifi-Anie, associazione del fotovoltaico ha manifestato la sua disapprovazione per la mancata presenza di un tavolo di confronto. "Il Governo ha concertato un decreto penalizzante per il settore- ha affermato Natalizia, che ha anche aggiunto - Il V conto energia "è un provvedimento miope". Gifi-Anie ha anche avanzato alcune proposte di cambiamento del decreto che permettano al settore di non esser completamente bloccato al fine di garantire "un'uscita graduale dalla dipendenza dagli incentivi e preparare la strada ad un vero e proprio sviluppo industriale a lungo termine del comparto".
Altre associazioni di settore, come Verdi e Asso Energie Future, hanno sottolineato la loro disapprovazione sul metodo di lavoro del Governo, sottolineando anche come i decreti limitino fortemente lo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese.
Per questi motivi, Legambiente e Sos Rinnovabili invitano tutti alla manifestazione di protesta "Salviamo il futuro delle rinnovabili" prevista per il 18 aprile davanti a palazzo Montecitorio e che vedrà coinvolte tutte le associazioni di categoria e le aziende delle rinnovabili.