Debranding: distributori e venditori di energia della stessa società non potranno utilizzare lo stesso marchio. Lo ha stabilito l'Aeegsi pochi giorni fa, adeguandosi alle direttive europee. Scopo del provvedimento è garantire ai consumatori una comunicazione trasparente e corretta da parte degli operatori: dando un'occhiata alla sezione luce e gas del nostro comparatore nei prossimi mesi potrai constatare di persona come reagirà il mercato dell'energia a questa novità.
L'Aeegsi ha stabilito non solo l'obbligo di debranding, ma anche di unbundling per venditori e distributori di energia di una stessa società. Una bella scossa per il settore dell'energia, insomma. Se vorrai avere informazioni aggiornate su Eni e i suoi prodotti, su Illumia, Enel, Edison, ecc., per capire come districarti tra le offerte proposte in seguito all'attuazione del nuovo provvedimento ti basterà consultare le guide di SuperMoney.
Debranding e unbundling settore energia: cosa significa?
Se non conosci il significato di debranding e unbundling non preoccuparti, non sei l'unico. In parole semplici:
· DEBRANDING: separazione di marchio, comunicazione e canali commerciali, in questo caso tra distributore e venditore di energia.
· UNBUNDLING: separazione funzionale, in questo caso tra settore dell'energia elettrica e quello del gas.
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Secondo quanto stabilito dall'Aeegsi, quindi, distributori e venditori di energia di uno stesso gruppo societario dovranno:
· usare marchi (brand) diversi
· adottare politiche di comunicazione differenti
· utilizzare canali e spazi commerciali distinti
Queste regole valgono anche per quei venditori che operano sia nel mercato libero che in quello tutelato: per i due mercati serviranno brand diversi e politiche di comunicazione diverse.
Per quanto riguarda l'obbligo di separazione funzionale tra i settori di energia e gas (unbundling), l'Aeegsi ha stabilito che le imprese che operano in entrambi i settori ed hanno più di 100.000 clienti devono:
· tenere separate le varie attività del gruppo dal punto di vista amministrativo
· nominare un gestore indipendente (una sorta di consiglio con autonomia decisionale e organizzativa)
· nominare un responsabile di conformità e di predisposizione
· inviare all'Aeegsi il programma di adempimenti corredato dalla revisione annuale
Queste norme sono da intendersi valide anche per le imprese di trasporto regionale del gas. Per quanto riguarda invece le società operanti nel settore gas che hanno meno di 100.000 clienti vi sono degli obblighi semplificati di separazione funzionale.
Per le imprese che al momento si occupano congiuntamente sia della distribuzione di energia elettrica che della sua vendita, l'Aeegsi dà tempo di adeguarsi alle nuove direttive fino al 30 giugno 2017.
Debranding energia: tempi previsti per l'adeguamento
Entro il 30 giugno 2016 distributori e venditori di energia di una stessa società dovranno adeguarsi alla norma che prevede la separazione di marchio e comunicazione. Per quanto riguarda invece la separazione degli spazi commerciali c'è tempo fino al 1° gennaio 2017.
La scelta di chi tra distributore e venditore deve cambiare marchio spetta alle singole aziende, in funzione di valutazioni di tipo economico. L'importante è che la società garantisca che ogni elemento grafico e testuale dei due marchi sia diverso.
Altri divieti imposti dall'Aeegsi
Oltre a quanto già detto, le imprese distributrici e di vendita di energia integrate in uno stesso gruppo societario hanno il divieto di scambiarsi informazioni commerciali sensibili degli utenti se non tramite le procedure stabilite dall'Aeegsi e dalla Legge.
Questo garantirà una maggiore riservatezza per il consumatore, incentivata anche dall'obbligo di tenere banche dati separate per le varie attività.