Nuovi rincari per bollette di luce e gas dal 1^ di luglio. L'Autorità per l'energia ha annunciato gli aumenti: un incremento del 2,6% per il gas, con un aggravio annuo della spesa di 32 euro e dello 0,2% per la luce, che corrispondono a solo 1 euro in più sulla spesa annua per l'energia elettrica.
Anche se la notizia conferma gli aumenti in bolletta previsti da Nomisma Energia, i dati diffusi dall'Aeeg non corrispondono a quelli della società di ricerca bolognese, che appena una settimana fa aveva indicato un rincaro del 2% per il gas e dell'1-1,5% per l'energia elettrica.
Gli aumenti più pesanti, questa volta, toccano alla bolletta del gas, mentre il rincaro contenuto dell'energia elettrica, ha precisato l'Autorità, dipende in particolare dalle più favorevoli previsioni di andamento del prezzo sulla borsa elettrica (PUN) nel 2012, per effetto della diminuzione delle quotazioni del petrolio. Infatti, dopo i valori massimi che hanno superato i 125 dollari al barile in marzo, il greggio ha registrato un progressivo calo, attestandosi su valori inferiori ai 100 dollari. Le previsioni seconda metà dell'anno confermano il quadro ribassista dei prezzi degli idrocarburi, che è unito anche a una diminuzione della domanda di energia elettrica.
Questa riduzione dei consumi da parte delle famiglie, però, ha proseguito l'Autorità, viene controbilanciata da alcuni oneri generali di sistema che devono essere coperti, quali la promozione dell'efficienza energetica, i regimi tariffari speciali (A4) e le compensazioni economiche per le comunità che vivono in territori con impianti nucleari (+0,3%). Per gli incentivi alle rinnovabili (componente A3), non ci sono stati aumenti delle tariffe, nella speranza che i decreti sule rinnovabili su cui sta lavorando il Governo in questi giorni, prendano in considerazione le osservazione dell'Autorità in tema di incentivazioni.
Per quanto riguarda il costo del gas, invece, gli aumenti sono dovuti al fatto che i prezzi di riferimento vengono aggiornati sulla base di indicatori legati alle quotazioni medie sui mercati internazionali di petrolio, olio combustibile e gasolio nei nove mesi precedenti, ad eccezione dell'ultimo mese, con l'obiettivo di attenuare e diluire nel tempo l'incidenza dei periodi di picco dei prezzi degli idrocarburi. Per questo, i recenti cali del greggio non hanno avuto modo di influenzare il prezzo del gas per i consumatori finali. Il 2,4% dell'incremento, 2,6%,è determinato dall'aumento dei costi della materia prima. Il restante incremento dello 0,2% è riferito alla copertura del fabbisogno dei sistemi di perequazione per la distribuzione e degli oneri per la qualità dei servizi inclusi nelle tariffe di distribuzione.