Oramai ci siamo, mancano pochi giorni al varo definitivo del Quinto Conto Energia, che prevede una revisione degli incentivi per il settore solare fotovoltaico. Insieme a questo decreto, entreranno in vigore anche gli incentivi previsti per le altre fonti rinnovabili per l'energia elettrica: il solare termico, le biomasse e la geotermia.
Questa pare essere l'ultima settimana per i tecnici del Ministero per rivedere il testo dei due decreti che, secondo quanto dice il Governo, dovrebbero essere varati all'inizio della prossima. A quanto si apprende dalle prime indiscrezioni sembra però che questo prolungamento di tempi non porterà alle modifiche richieste da Regioni e Associazioni di settore. In particolare, per quanto riguarda i provvedimenti per il solare fotovoltaico, sembra che il Quinto Conto Energia prenderà il via il primo di settembre e non il primo di ottobre, come chiesto dalle Regioni.
Nessun rinvio pare ci sarà rispetto a quanto già previsto dal testo della bozza del Governo: dopo 30 giorni dal superamento della soglia di 6 miliardi di euro l'anno di incentivi prevista dal Quarto Conto Energia attualmente in vigore, partirà il nuovo sistema di incentivazione per l'energia solare da fotovoltaico. Al massimo ci potrà essere una mini-proroga al primo del mese successivo. Secondo i calcoli del Gse attualmente si sono raggiunti i 5.750 milioni di incentivi (più 56 milioni di euro di impianti già realizzati e certificati ma non ancora attivi), per cui si stima che si arriverà al tetto da 6 miliardi entro fine luglio.
Altro nodo importante del Conto Energia, su cui si sono concentrate le critiche e le proposte di modifica, è quello del registro. Secondo le Regioni e le Associazioni sarebbe necessario innalzare la soglia di potenza superata la quale l'iscrizione al registro è obbligatoria, che dovrebbe passare da 12kW ad almeno 100kW. In questo caso si pensa che il Governo non boccerà in toto la proposta, anche se sembra che stia ammorbidendo la sua posizione solo su alcune tipologie di impianti.
Buone notizie sembrano arrivare anche sul fronte dei tetti di spesa complessiva che potrebbero raddoppiare passando da 500 milioni a 1000, anche se gli ulteriori 500 dovranno probabilmente essere ripartiti tra solare fotovoltaico e altre fonti rinnovabili del secondo decreto. Infine anche il premio per gli impianti "made in Europe" sembra che ci sarà, anche se in modo limitato con dispositivi più stringenti rispetto a quanto chiesto dalle Regioni.