Ieri il Senato ha approvato le mozioni sul Quinto Conto Energia e sul decreto sulle Rinnovabili che producono energia elettrica. Dalle mozioni dell'Aula è emerso che anche i parlamentari, come Associazioni e imprese di settore, chiedono la modifica dei due decreti. In particolare il Parlamento ha richiesto meno burocrazia, una regolamentazione certa e incentivi mirati, nonché l'emanazione dei decreti sulle Rinnovabili termiche e sul biometano.
Con l'approvazione di queste mozioni, come ha sottolineato l'Anev (Associazione nazionale energia vento),il Senato ha impegnato il Governo italiano "a una corretta e tempestiva emanazione dei decreti relativi alle fonti rinnovabili" chiedendo, dietro "verifica tecnica, di posticiparne l'entrata in vigore alla luce dell'importante ritardo già accumulato".
I senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, in relazione alle proposte del Senato, hanno affermato: "Con l'approvazione a stragrande maggioranza delle mozioni sulle rinnovabili giunge una forte spinta a sostegno del settore e all'impegno delle Regioni che sono attualmente impegnate col Governo a discutere e migliorare i decreti, che allo stato attuale rischiano di minare la tenuta dell'intero comparto".
Sul testo, attualmente oggetto di revisione da parte della Commissione-Stato-Regioni, come chiedono a voci congiunte senatori, Associazioni, imprese di settore e le Regioni stesse, è necessario intervenire, non solo in relazione agli incentivi, ma anche nel meccanismo burocratico. I senatori hanno fatto notare, come la questione del Quinto Conto Energia "non è solo un problema di fondi da destinare, perché è anche l'eccessiva burocratizzazione a pesare sull'impostazione data ai decreti".
In aggiunta alle richieste sul Quinto Conto Energia e sulle Rinnovabili elettriche, il Parlamento ha anche sottolineato la necessità di intervenire tempestivamente sulla questione degli incentivi alle Rinnovabili termiche e biometano. Secondo i parlamentari quest'ultimo "è una fonte strategica per la sua programmabilità, efficienza e flessibilità nei possibili utilizzi, dalla produzione elettrica a quella termica e all'autotrazione. Un vero asset strategico per la politica energetica nazionale".