Sul Quinto Conto Energia, così come è stato varato dal Governo, ha espresso un parere negativo anche la Commissione Ambiente Lavori Pubblici della Camera. Dopo la reazione negativa di imprese e associazioni di settore, lo stop della Commissione-Stato-Regioni e l'opinione negativa espressa dal Senato, i nuovi decreti ministeriali sulle fonti di energia rinnovabili, incassano un altro "insuccesso".
Ieri la Commissione Ambiente, dopo aver espresso un parere piuttosto critico sui provvedimenti contenuti nei decreti, ha predisposto una bozza del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulle rinnovabili, chiedendo al Governo di intervenire con delle modifiche sui testi del Conto Energia e su quello per le norme relative alle rinnovabili non elettriche .
In particolare la Commissione Ambiente si è concentrata su alcuni aspetti del Quinto Conto Energia, il decreto che mira a rivedere il sistema incentivante per il fotovoltaico. Secondo la Commissione questo nuovo schema di incentivi, infatti, sarebbe "un deciso passo indietro, che rischia seriamente di scoraggiare il settore delle fonti rinnovabili anche con ingiustificati appesantimenti burocratici".
A preoccupare la Commissione, in linea anche con la posizione dell'associazione Gifi-Anie, è soprattutto la soglia di 12 kWp per l'iscrizione al registro degli impianti incentivati che rischia di bloccare l'intero settore. "Inoltre - hanno sottolineato i deputati - destano perplessità la mancata conferma del sistema autoregolante di riduzione delle tariffe già previsto nel IV conto energia, la soppressione del premio automatico in tariffa per gli impianti installati su coperture bonificate dall'amianto, nonché la drastica riduzione del budget che non garantisce continuità al mercato e la previsione della certificazione energetica degli edifici come barriera di accesso agli incentivi".
In sostanza, la bozza della Commissione Ambiente Lavori Pubblici della Camera, si unisce al coro dei pareri negativi che da settimane chiedono una necessaria ritrattazione del Conto Energia e del decreto sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico. La Camera e l'associazione Gifi-Anie, per altro, condividono "l'impostazione generale del Quinto conto energia, che opportunamente punta alla razionalizzazione degli incentivi", ma chiedono allo stesso tempo al Governo "uno sforzo ben maggiore per tutelare e salvaguardare la filiera industriale italiana delle rinnovabili, che va consolidandosi sempre più e che in molti casi ha avuto la capacità e il merito di assumere posizioni di assoluto rilievo nel mercato nazionale e internazionale". Si attende ora la risposta del Governo, che certo non potrà fare a meno di prendere in considerazione le critiche che si sono accumulate dall'uscita di due decreti.