Il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva sull'efficienza energetica, che obbligherà i Paesi membri a ridurre il proprio consumo di energia del 20% entro il 2020. Il perseguimento dell'obiettivo consentirà di ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia e di migliorare gli standard per la tutela ambientale.
Il risparmio stimato dalla sola diminuzione dell'energia importata ammonta a 50 miliardi di euro l'anno (nel 2011 la spesa è stata pari a 488 miliardi, ovvero il 3,9% del Pil). La direttiva, frutto dell'accordo raggiunto lo scorso luglio, consentirà inoltre di pagare bollette più leggere nel medio-lungo termine e favorirà la ricaduta occupazionale.
Le norme appena approvate obbligano gli Stati membri al rinnovo annuale del 3% delle pavimentazioni degli edifici pubblici, per una maggiore coibentazione delle strutture. Le imprese energetiche sono inoltre tenute a rispettare l'obiettivo annuale dell'1,5% di risparmio energetico sulle materie prime vendute agli utenti finali.
Tutte le grandi aziende saranno sottoposte ogni 4 anni a valutazioni da parte di organi indipendenti sui risultati raggiunti. Sono inoltre previsti dei finanziamenti ai Paesi membri per la creazione di misure per l'efficienza energetica, laddove non fossero già previste. Il provvedimento dovrà essere recepito e ratificato dagli Stati di Eurolandia entro 18 mesi.