Consumi gas, crisi nera e numeri in picchiata in Italia. A dirlo il rapporto del Ref-E pubblicato su Quotidiano Energia che utilizza dati Snam, società del Tesoro che gestisce la rete del gas sul territorio nazionale. La colpa principale? Il calo drastico della richiesta per la generazione elettrica e la crisi della domanda delle grandi imprese che preferiscono sfruttare altre fonti di energia più convenienti. Si salvano i consumi di gas per il settore terziario e le utenze residenziali.
Ecco i numeri: ad agosto calo del 20% rispetto allo stesso mese del 2012, con l'uso per la generazione elettrica che scende del 29% dopo il meno 23% di luglio e il meno 33% di giugno. Il problema è che si chiede molto meno gas per la produzione di energia dalle centrali a ciclo combinato. Le imprese, comprese le grandi aziende, preferiscono puntare su altre fonti di energia come l'energia eolica, soprattutto al sud Italia, e il carbone. Costi più contenuti, la motivazione, una scelta che in tempi di crisi non si può biasimare.
Calo anche per l'industria che consuma metano (meno 2,5%); numeri meno gravi, ma in controtendenza rispetto ai mesi scorsi. Si salvano però i consumi di gas per le utenze residenziali (consumi di privati) e per le utenze nel settore terziario: una ripresa delle piccole utenze produttive? Per ora accontentiamoci di un più 1,7% per il periodo gennaio-agosto.
Da inizio anno i prelievi sulla rete di gas nazionale hanno fatto registrare un meno 8,9% dovuti soprattutto al termoelettrico (meno 29%). Calano anche i consumi degli "energivori" (meno 1,6%). Sembra che il trend non sia destinato a migliorare almeno fino all'anno prossimo e lo sfruttamento di risorse rinnovabili e più economiche come l'eolico sta prendendo il sopravvento.