Il furto dell'energia elettrica è una pratica purtroppo molto comune e rientra tra i delitti a consumazione prolungata in quanto il prelievo di energia, nonostante diversi episodi, viene considerato come un'unica azione furtiva. Il furto dell'energia elettrica può avvenire in diversi modi e manifestarsi attraverso vari segnali, come ad esempio gli improvvisi e sostanziali aumenti dei costi delle bollette di energia elettrica. Un segnale quest'ultimo che non va confuso con i rincari delle tariffe, dettati invece dal mercato nazionale o dalla scelta di una tariffa per l'energia elettrica non adatta alle proprie esigenze.
In questi casi sarebbe infatti opportuno intervenire tempestivamente, cercando di trovare una tariffa per l'energia elettrica più conveniente. Per velocizzare e ottimizzare i risultati della ricerca, vi consigliamo di analizzare le varie proposte del mercato energetico e analizzare con attenzione le condizioni di fornitura indicate nei contratti. Informarsi su Eni e le sue offerte, o su Acea o ancora su Illumia, e di tutti gli altri operatori sarà il modo migliore per compiere una scelta consapevole e quindi per risparmiare.
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Furto di energia elettrica: come riconoscerlo?
Il furto di energia elettrica è un reato di vecchia data, ma le tecniche adottate hanno subito nel corso del tempo una vera evoluzione, passando dall'allaccio abusivo fino all'utilizzo di complessi software. I casi più frequenti di furto avvengono quando i contatori sono collocati in uno spazio comune e in luogo accessibile a tutti, come ad esempio gli armadietti dei condomini. Un altro segnale di allarme è quando il contatore comincia a saltare con frequenza, proprio a causa della maggiore richiesta di energia. Ma il segnale inequivocabile è senza dubbio rappresentato dall'improvviso aumento dei costi delle bollette
Se quindi avete il dubbio che qualcuno vi stia rubando la luce potete provare a spegnere tutti i dispositivi elettrici e a verificare l'attività del contatore, che a questo punto dovrà essere al minimo. Ricordate che alcuni apparecchi consumano energia anche se spenti e solo collegati alla rete. In questi casi meglio chiamare un elettricista e fare le dovute verifiche, infatti se è l'operatore energetico ad accorgersi della manomissione, potrete passare da danneggiati a colpevoli ed essere addirittura accusati di "cessione a terzi di energia elettrica".
Cosa fare se qualcuno sta rubando l'energia elettrica?
La prima cosa da fare è denunciare il fatto alle forze dell'ordine e poi subito dopo contattare il proprio fornitore per chiedere di effettuare un sopralluogo tecnico in modo da "riparare" il contatore e risalire all'identità del ladro. I metodi generalmente più diffusi sono:
· allacciamento abusivo ai cavi della rete pubblica;
· collegamento al cavo di alimentazione di un altro utente, rottura del sigillo del distributore;
· manomissione del contatore tramite una resistenza o un magnete;
· manomissione del contatore attraverso la modifica del software;
Quali sono le pene previste per questo reato?
Il furto di energia elettrica prevede una denuncia civile da parte della società erogatrice del servizio a cui si associa il pagamento di ciò che è stato rubato nel tempo, attraverso un'analisi dei consumi effettuati nei mesi precedenti. La legge prevede anche un processo penale con la possibilità di reclusione fino a 6 anni. Nel caso di furto è prevista la reclusione da 6 mesi fino a 3 anni, con la multe che oscillano da un minimo di 150 fino a 500 euro. A questo può sommarsi l'aggravante dell'uso fraudolento del mezzo, che si verifica quando si impedisce la rilevazione del consumo di energia o quando viene adottato un apposito sistema che serve a nascondere il furto dell'energia elettrica al proprietario. In questi casi la legge prevede la reclusione da 1 a 6 anni e una multa che può superare i 1.000 euro.