Il ricorso all'energia rinnovabile diventa sempre più urgente. Secondo l'ultimo rapporto prodotto dal National Oceanic and Atmosferic Administration, la concentrazione dell'anidride carbonica in atmosfera ha superato le 400 parti per milione (ppm), un record storico non più registrato da almeno 3 milioni di anni. La notizia è stata diffusa da Greenpeace.
Secondo le stime, il tasso di anidride carbonica presente attualmente in atmosfera fu raggiunto tra i 3,2 e i 5 milioni di anni fa, ma allora le temperature medie erano tra i 3 e i 4 gradi centigradi più alte e le regioni polari più calde di 10 gradi centigradi rispetto a oggi. L'estensione dei ghiacci, inoltre, era molto limitata, rispetto a quella attuale, e il livello dei mari tra i 5 e i 40 metri più alto.
Quali scenari si prefigurano per i prossimi anni? Greenpeace ritiene che "se le emissioni di gas serra continueranno con questo ritmo il pianeta raggiungerà le 1.000 ppm nel giro di 100 anni", quindi si toccheranno entro un breve periodo livelli insostenibili .
Ancora una volta, la questione ruota intorno alla tematica relativa alla produzione di energia dalle fonti rinnovabili e al superamento dell'attuale modello di produzione, legato ad un ciclo industriale fortemente inquinante.
A tale riguardo si è espresso Andrea Boraschi, responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace Italia, il quale ha dichiarato: "La nostra dipendenza dalle fonti fossili ci ha condotti oltre l'ennesima soglia di distruzione del clima. Ciò che siamo purtroppo riusciti a fare in poco più di un secolo aveva richiesto alla natura, in altre ere, migliaia di anni. Tuttavia, gli imprenditori delle fonti fossili e i governi che garantiscono le loro fortune economiche, continuano a progettare un futuro di energie sporche spingendo il cambiamento climatico verso un punto di non ritorno. E questo, nonostante l'alternativa per una vera rivoluzione energetica esista oggi e sia concreta e praticabile: è nelle fonti rinnovabili e nell'efficienza energetica".
I nostri nuovi governanti sapranno finalmente fronteggiare queste problematiche assumendo nuovi modelli di produzione di energia non inquinante?
Detto, fatto. E' di questi giorni la notizia rilanciata dal WWF sull'ipotesi d'accordo tra Regione Veneto e Ministero dello Sviluppo Economico, o meglio tra il presidente Zaia e il ministro Zanonato, per dare il via libera alla Centrale a carbone di Porto Tolle, "una decisione - spiega la nota dell'Organizzazione - in contrasto con la prospettiva dell'economia verde e decarbonizzata, gli interessi delle attività economiche (turismo, pesca, agricoltura, ecc) di una larga fetta della Valle Padana e le politiche di tutela del clima e della salute".