Il progetto Rustec è stato promosso dal dipartimento finanziario della Banca Mondiale, l'International Finance Organization, con l'ambizioso obiettivo di sfruttare l'inesauribile fonte energetica dell'artico rappresentata dalle massicce correnti ventose presenti nel nord della Russia. Con questo progetto la Russia si affaccia prepotentemente nel mercato delle rinnovabili.
L' eolico russo potrebbe essere prodotto a costi contenuti, tanto da poter risultare concorrenziale alle produzioni presenti in Europa. Il progetto, infatti, è ispirato a Desertec, il piano africano di costruzione di impianti solari nel deserto del Sahara per la fornitura di energia al sud Europa, mentre l'impianto dell'Artico si prefigge di fornire i paesi del nord Europa.
Un progetto piuttosto ambizioso deve però scontrarsi con le attuali dimensioni dell'industria eolica russa. I due maggiori impianti (Kaliningrad e Chukotka) possono garantire una potenza limitata, rispettivamente 5,1 MW e 2 MW, con il secondo attualmente fermo a causa della concorrenza spietata di gas naturali e petrolio.
Per quanto attiene gli obiettivi per il 2020 della Russia riguardo l'energia fornita da fonti rinnovabili il bilancio è negativo in relazione al proprio fabbisogno, che dal 4,5% previsto potrebbero essere ridimensionato ad appena 2.5%.
Dall'International Finance Organization assicurano che entro l'anno verrà realizzato uno studio di fattibilità per il progetto dell'Artico, mentre dal governo russo arrivano segnali di parziali aperture al settore, con un sistema di incentivi a "quota di produzione" che potrebbe a breve essere varato da Mosca.