Come noto, la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli immobili è stata prorogata fino al 30 giugno 2013 dall'articolo 11 del decreto sviluppo.
Dopo una disputa tra Governo e Parlamento, infatti, la versione originaria del decreto, che riduceva l'aliquota delle spese detraibili al 50%, è stata corretta ed il bonus fiscale è rimasto invariato al 55% per chi intende rendere più efficiente in quanto ad energia il proprio immobile.
I lavori che possono essere oggetto della detrazione sono aumentati in numero, comprendendo adesso anche, oltre alle tipiche opere che hanno una incidenza diretta sul miglioramento dell'efficienza energetica, quali infissi ed impianti di riscaldamento, anche lavorazioni più generiche, come il cablaggio di un appartamento, l'istallazione di un impianto antifurto e l'unione di due unità immobiliare in una sola.
La vera novità è che è stato chiarito definitivamente che i titolari di reddito di impresa, ossia gli imprenditori, non hanno più l'obbligo di pagare i lavori con bonifico bancario o assegno circolare, ossia decade l'obbligo di tracciabilità dei pagamenti per le imprese.
La questione non è di poco conto, perché i primi anni in cui andò in vigore la legge sulle detrazioni fiscali per l'efficientamento energetico, molti imprenditori non recepirono immediatamente le direttive specifiche e si trovarono a pagare i lavori in contanti o con assegno, perdendo di fatto il diritto al beneficio.
Ora gli stessi potranno far valere le proprie ragioni nelle dovute sedi ed accedere allo sgravio, poiché tutti i pagamenti effettuati senza ricorrere allo strumento del bonifico bancario sono considerati validi, in virtù della circolare 31 maggio 2007 n° 36, che è stata definitivamente recepita dagli organi di controllo.
Si tratta di una vera manna per gli imprenditori che persero il diritto al bonus perché non effettuarono i pagamenti con bonifico bancari, poiché molti di essi subirono ingenti danni economici dal mancato ottenimento del bonus fiscale.