Secondo l'ultima sentenza dell'Autorità dell'Energia, ribattezzata di recente con il nome Arera Autorità per Energia Reti e Ambienti, una parte dell'importo derivante dalle bollette luce e gas non pagate dal 2016 sarà rimborsato dagli utenti e non dalle imprese di vendite. Il testo recentemente approvato prevede che una prima parte dell'importo – circa 200 milioni di arretrati – venga inserito nella voce di spesa "oneri generali" presente in bolletta e ridistribuito tra gli utenti domestici, esonerando di fatto le imprese di vendita.
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Il fenomeno della morosità in Italia: le conseguenze per i clienti finali
Il fenomeno della morosità delle bollette rappresenta una delle maggiori problematiche del mercato energetico italiano, in grado di generare un buco di circa un miliardo di euro. L'insoluto adesso sarà colmato progressivamente grazie all'aumento dell'importo degli oneri generali di sistema. Si tratta di una delle voci di spesa presente in tutte le bollette elettriche, che si compone di varie voci di spesa tra cui gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate.
Sarebbe proprio il mancato pagamento di questa voce di spesa alla base del fallimento di molte piccole aziende elettriche e quindi dell'intervento dell'Autorità. In generale, gli oneri di sistema vengono versati dal gestore di energia alle imprese di distribuzione di energia che a loro volta dovranno versarli alla Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali) e Gse (Gestore dei servizi energetici).
Il mancato pagamento delle bollette mette in difficoltà proprio le società di distribuzione dell'energia che non vedono rientrare quel denaro che nel frattempo avevano anticipato ai venditori. Secondo l'ultimo rapporto Arera, il mancato pagamento delle bollette ha coinvolto oltre 1.2 milioni di utenti domestici, con una maggiore incidenza nel libero mercato e tra gli utenti del Sud Italia.
Cosa succede se non si pagano le bollette di luce e gas?
In caso di ritardo nei pagamenti delle bollette, il venditore ha l'obbligo di segnalare il ritardo al cliente attraverso l'invio di una raccomandata, in cui saranno riportati anche i termini ultimi e le modalità di pagamento. All'importo da pagare sarà sommato l'interesse di mora, calcolato in base al tempo che intercorre tra la scadenza dell'ultima bolletta e la data del pagamento, ed eventualmente anche le spese postali per l'invio della comunicazione.
In caso di ritardo prolungato nei pagamenti, il fornitore potrà anche procedere con la sospensione della fornitura, che sarà sempre segnalata dall'invio di una comunicazione. A questo punto il cliente finale avrà ancora altri 30 giorni per sanare il debito prima che venga effettuata la cancellazione del contratto.