Quando si parla di risparmio, spesso il consumatore medio si riferisce alla possibilità di trovare tariffe del gas per il riscaldamento più convenienti per svolgere tutta quella serie di mansioni quotidiane che costano parecchio al nostro salvadanaio. Ci sono sì i consigli per tagliare qualche costo, che vengono però contrastati dai rincari nella bolletta del gas.
Pur scegliendo la proposta più conveniente tra i prodotti di Heracomm e di altri operatori del settore energetico, si potrebbe a breve assistere a un nuovo rincaro: in questi giorni, infatti il Governo parla di offrire incentivi allo sviluppo di impianti considerati strategici per l'Italia, in modo da rendere il nostro Paese indipendente dalle forniture provenienti dall'estero.
Di certo si tratta di una decisione che permetterà in futuro di non dipendere più da Russia, Libia e Mare del Nord per consumare quegli stimati 70 miliardi di metri cubi di gas che ci servono ogni anno per cucinare, riscaldarci e produrre energia.
Questa eventualità l'ha infatti raccontata il vice ministro dell'Economia Claudio De Vincenti durante un'audizione alla commissione per le Attività produttive alla Camera dei Deputati, sostenendo che quel rigassificatore livornese appartenente alla Olt (partecipata da E.On e Iren) "questo inverno ha svolto un ruolo importante, consentendo di ridurre notevolmente il bisogno di ricorrere alle centrali a olio, con un risparmio di 50 milioni. Ha senso che Olt possa accedere alla regolazione visti i risparmi che ha creato e i benefici di liquidità al mercato del gas".
In questo modo si potrà avere una riserva di gas che consentirà all'Italia di aumentare la concorrenza e offrire maggiori garanzie di risparmio. Ma questo solo in futuro: in base al fattore di garanzia che verrà riconosciuto alla ex nave che trasportava il gas liquefatto dal Qatar e che poi a Livorno è diventata una "stazione" di rigassificazione che vale 11 milioni di metri cubi di gas lavorato ogni giorno, l'aumento in bolletta potrebbe collimare con le promesse fatte da Renzi di ridurre i costi per l'energia al tessuto imprenditoriale italiano di piccole e medie dimensioni.
Se il premier prometteva una riduzione pari a 10 miliardi di euro sulle bollette delle piccole e medie imprese, già nei prossimi tre mesi le bollette potrebbero invece salire dell'1%: un aumento stimato dagli esperti che porterà le bollette dei cittadini e delle imprese italiane a costare fino a 90 milioni di euro l'anno. Se poi oltre all'impianto toscano verranno riconosciuti strategici altri impianti, si potranno pagare altri 160 milioni di euro ogni anno.