Il freddo è ormai arrivato e, nonostante l'estate anomala, sembra non fare alcuno sconto. E come ogni anno, i consumatori tornano a mettersi le mani nei capelli in previsione delle bollette astronomiche che si vedranno addebitare. Illuminare e riscaldare la propria casa, si sa, costa caro, a maggior ragione per dei portafogli già duramente provati dalla crisi economica che stiamo vivendo. Ecco quindi che è importante giocare d'anticipo, magari aiutandosi con un comparatore online per porre le migliori offerte luce e gas a confronto, alla ricerca del prodotto che ci garantisca la maggiore convenienza.
Il riscaldamento domestico è forse l'utenza più costosa, a maggior ragione al Nord Italia, dove si arrivano a spendere più di 1.000 euro in un anno. Se porre i prodotti Eni Gas a confronto con quelli GDF Suez, Acea e così via è già un buon modo per risparmiare qualche soldo, anche utilizzare il proprio impianto in modo consapevole ed oculato può essere utile.
A questo proposito è sempre meglio partire dalle basi, informandosi bene sulle modalità di accensione previste dalla legge per le varie zone d'Italia. Eccone un breve riepilogo:
· Zona A: 1 dicembre - 5 marzo, massimo 6 ore al giorno
· Zona B: 1 dicembre - 31 marzo, massimo 8 ore al giorno
· Zona C: 15 novembre - 31 marzo, massimo 10 ore al giorno
· Zona D: 1 novembre - 15 aprile, massimo 12 ore al giorno
· Zona E: 15 ottobre - 15 aprile, massimo 14 ore al giorno
· Zona F (Cuneo, Belluno, Trento): nessuna limitazione
Ricordiamo che la classificazione climatica dei comuni è stata introdotta nel 1993 e, per chi avesse dubbi, è possibile reperire informazioni aggiuntive circa la zona di appartenenza del proprio comune sul sito dell'Aeeg.
I sindaci dei vari comuni, in ogni caso, si riservano il diritto di modificare i limiti sopracitati sulla base di situazioni climatiche particolarmente rigide che ne giustifichino la decisione.
Infine, è importante tenere presente che tali indicazioni rappresentano delle linee guida, ma che possono essere tranquillamente modificate al ribasso se si desidera ottenere un risparmio maggiore sulla spesa annuale per il gas. Anche se la legge lo consentirebbe, 14 ore di accensione potrebbero infatti essere troppe in alcune zone, specialmente se l'appartamento rimane spesso vuoto. Meglio quindi razionare l'utilizzo dell'impianto, magari regolandone l'accensione solo in alcuni orari, a seconda delle nostre abitudini.