Governo Monti: niente tariffa unica per l'assicurazione auto
Tariffa unica dell'assicurazione auto per Nord e Sud Italia? Il Governo fa marcia indietro rispetto a quanto originariamente previsto dal Decreto Liberalizzazioni. Gli ultimi aggiornamenti sul provvedimento.
Andrea Manfredi parla di assicurazione auto a Class Tv - Testo integrale
E’ importantissimo risparmiare in questo periodo e uno dei capitoli principali è quello che riguarda l’Rc Auto, la stangata che ogni anno ci tocca pagare per l’auto. E allora diamo il ben trovato ad Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney, il sito di confronto autorizzato anche dall’Agcom. Allora oggi parleremo di assicurazione uto. Da un mesetto circa dall’entrata in vigore delle liberalizzazioni cosa è cambiato?
Abbiamo una notizia molto negativa per i consumatori. La notizia è purtroppo che la tariffa unica per i guidatori virtuosi, stabilita nel Decreto sulle liberalizzazioni, è stata qualche giorno fa sostanzialmente abolita da un’indicazione dal Ministero dello Svilippo Economico. Quindi la novità di questi ultimi giorni, possiamo dire di queste ultime ore è che gli automobilisti virtuosi di Napoli continueranno a pagare molto di più degli automobilisti virtuosi di Milano. Questa chiaramente è una notizia con dei risvolti importanti, perché uno dei capisaldi della parte del Decreto sulle liberalizzazioni riguardante le assicurazioni auto era finalmente poter far pagare a chi ovviamente aveva dei comportamenti molto virtuosi la stessa tariffa indipendentemente dalla località geografica di provenienza.
Chiaro, se uno non fa incidenti, non li fa a Catania, non li fa a Treviso.
Esattamente. Questo anche sulla luce di un’indicazione della Corte di Giustizia europea che pochi mesi fa aveva sancito, ha sancito che non ci possono essere discriminazioni nella tariffa delle polizze auto fra uomini e donne. Quindi se non ci possono essere discriminazioni fra uomini e donne, applicando lo stesso concetto non ci dovrebbero essere discriminazioni neanche fra chi risiede in Lombardia, chi risiede a Roma, chi risiede a Napoli.
Quindi a questo punto cassato, eliminato.
Quindi a questo punto è stato però cassato secondo la logica che andrebbe a ledere la concorrenza fra imprese e quindi il Ministero dello Sviluppo Economico ha detto che ci sono delle norme comunitarie sulla libera concorrenza che impediscono di dare attuazione operativa di quello che il Governo e il Parlamento avevano approvato con la legge sulle liberalizzazioni. Ci aspettiamo una serie di riscorsi, sicuramente anche una serie di indignazioni, perché se è vero che le compagnie assicurative legittimamente possono applicare prezzi diversi sul territorio nazionale, legittimamente, è anche vero che la politica dovrebbe dare una risposta molto forte, perché qui non siamo più di fronte ad un problema di natura tecnica attuariale, come costruisco la mia tariffa, come definisco di far pagare le persone. Siamo di fronte a un problema politico. Perché chi sta in una determinata area del Paese deve pagare di più di chi sta in un’altra determinata area del Paese?
Una vera e propria discriminazione.
Una discriminazione. SuperMoney ha fatto uno studio.
Esatto. Qual è la differenza?
Abbiamo condotto uno studio, ormai ampiamente ripreso sui media nazionali, dove si vede esattamente con chiarezza che un automobilista medico di 42 anni, in prima classe di merito, senza aver fatto incidenti particolari, quindi diciamo veramente un automobilista virtuoso, a Padova paga 310 euro di assicurazione auto, a Milano ne paga 315, quindi ragioniamo in sostanziale equivalenza e si muove all’interno dell’Italia in modo abbastanza omogeneo. A Firenze paga 400 euro, cioè il 30% in più. Sono tanti soldi in più, ma sono tanti soldi in più ancora all’interno della ragionevolezza. Quello che assolutamente fa abbastanza scalpore è vedere quando si arriva a Bari e a Napoli. Allora a Napoli paga 2,5 volte in più, cioè 250% in più rispetto di Milano o di Padova. Mille euro, mille e 100 euro contro i 300 precedentemente visti.
Una variazione spaventosa.
Una variazione spaventosa.
E questo a parità di profilo, diciamo, cioè una persona senza incidenti fatti durante l’anno.
A completa parità di profilo.
Perché a Padova è così basso il costo?
Allora la ragione tecnica è perché i padovani nel loro complesso sono meno rischiosi dei napoletani nel loro complesso. Quindi in questo caso la località gioca a sfavore, perché in media se sei di Padova farai meno incidenti, presumibilmente farai meno truffe, presumibilmente avrai un comportamento più virtuoso o magari banalmente sarai coinvolto in meno incidenti.
Sì, infatti il ragionamento su cui si basano le assicurazioni auto, spesso ce ne siamo occupati, è proprio quello, magari anche un automobilista virtuoso potrebbe però essere tamponato da altri automobilisti più scapestrati.
Questo purtroppo è un meccanismo introdotto dalla cosiddetta card, il meccanismo di indennizzo che hanno le compagnie tra di loro. Per cui con l’indennizzo diretto io compagnia pago te assicurato, anche se il tuo indennizzo è stato procurato da qualcun altro, quindi se hai ragione.
L’altro ragionamento fatto dalle compagnie di assicurazione è che se dovessero far pagare soltanto alle persone non sono virtuose, ci sarebbero delle tariffe per queste persone inacessibili. Cioè sostanzialmente i costi dei sinistri li devono scaricare su tutta la popolazione.
Questo è corretto, però dovrebbero utilizzare questo meccanismo su base nazionale e non solo locale. Quindi evitare di fare una profilazione su questa discriminante. Allora cosa si può fare per evitare questa cosa? Ci sono delle azioni.
Farsi la residenza a Padova.
Farsi la residenza a Padova è un po’ complesso, ma è un’ottima idea. In realtà gli automobilisti del Sud, come già oggi noi vediamo che in realtà già fanno, quindi questa è una prassi che seguono, devono cercare con attenzione le compagnie con una tariffa di assicurazione auto più mutualistica delle altre, cioè che discriminano in base al prezzo. Non è vero che tutte le compagnie lo fanno, alcune compagnie lo fanno di più, alcune compagnie lo fanno di meno. Andando a cercare le compagnie che lo fanno di meno, si può risparmiare sovente tanti soldi. Poi è una risposta a livello di sistema che è la politica che deve dare. Non ci possiamo aspettare che le compagnie assicurative cambino il loro comportamento sulla base di determinate richieste del consumatore. Ci sono anche alcune cose portate dal Decreto Liberalizzazioni.
Ecco finora ci hai dato un quadro molto negativo. Almeno qualche buona notizia c’è?
Allora ci sono due ottime notizie per i consumatori. La prima notizia è che l’Isvap ha confermato che le assicurazioni devono offrire a tutti un’assicurazione auto con la scatola nera.
L’Isvap è l’organismo di controllo delle compagnie assicurative.
Esatto. La scatola nera controlla quello che facciamo nell’auto e chi prende l’assicurazione auto con la scatola nera deve avere un congruo sconto sulla polizza. Congruo sconto significa circa il 20%.
Perché sembra che questa scatola nera stia un po’ passando in cavalleria.
C’è stato proprio un richiamo, una circolare al mercato, una lettera al mercato dell’Isvap. Questo sarà attuativo con un regolamento che Isvap si è impegnato a fare per il 25 di giugno. Quindi in realtà ormai mancano ancora un paio di mesi e fra un paio di mesi questo sarà un meccanismo assolutamente certo, quindi quando andate a chiedere il preventivo per la polizza auto, se volete risparmiare chiedetelo con la scatola nera.
Dopo il 25 di giugno.
Dopo il 25 di giugno, e se il vostro assicuratore non ve lo vuol dare, chiedetelo specificamente e fate un richiamo ad Isvap perché è sanzionabile di comportamento illecito.
Prima di darci la seconda buona notizia, sentiamo una telefonata. Come sempre Andrea scatena i nostri telepettatori. Ci chiama Silvana da Salerno.
Silvana: Sì, precisamente da Giffoni Vallepiana. Io volevo intervenire proprio sul fatto di queste assicurazioni auto. Allora mio marito ha una prima speciale, è patentato dall’età di 17 anni, perché lui l’ha presa durante il servizio militare e ha la patente fino alla E, ha portato autobus, non ha mai fatto incidenti. E’ una persona in gambissima per come fa il suo lavoro, anche quando ci porta a passeggio con la famiglia. Perché vengono punite nel pagare l’assicurazione auto anche queste persone che dovrebbero avere dei meriti. Noi veniamo penalizzati, perché ci troviamo in una zona dove succedono molti incidenti.
Anzi queste persone hanno anche salvaguardato la vita di altri, perché hanno tenuto un comportamento virtuoso. Purtroppo il meccanismo ce l’ha spiegato.
Silvana, il meccanismo pratico per rispondere a questa sua domanda concreta è: cerchi la compagnia che sul suo territorio applica la tariffa migliore, perché io sono convinto che ci sia, fra le 100 compagnie operanti in Italia, almeno 1, 2, 3 compagnie che salvaguardano il profilo di suo marito. E’ purtroppo una cosa, se vuole, ingiusta che lei deve fare, è un onere in termini di tempo, ma nella situazione attuale l’unica concreta cosa da fare è andare a trovare assicurazioni auto che salvaguardano le persone come suo marito.
Quindi cambiare come sempre, la concorrenza può portarci giovamento. Qual’era l’altra buona notizia.
La seconda buona notizia è che le compagnie sono costrette, saranno costrette a dichiarare nella polizza, quando uno compra l'assicurazione auto, il prezzo dell’anno successivo nel caso in cui non vengano fatti incidenti. Questo metterà al riparo i guidatori dall’avere una polizza, non fare incidenti e trovarsi un premio più alto l’anno successivo. Questo non potrà più avvenire, perché le compagnie sono costrette a dichiarare la diminuzione di valore del premio nel caso di mancanza di incidenti.
Dovrà diminuire però o deve restare uguale?
Dovrà diminuire. La cosa fondamentale è la percentuale di diminuzione da applicare in caso di mancanza di incidenti.
Non che poi per caso la gente non fa incidenti e se le vede aumentare le assicurazioni. Grazie ad Andrea Manfredi. Sull’Rc Auto torneremo ancora, perché sono sempre gli appuntamenti più seguiti, insieme agli altri che ci porta SuperMoney, il sito a cui vi rimando per ulteriori informazioni. Grazie, Andrea, e per “I nostri soldi” oggi è tutto.