Carrozzieri, avvocati e periti assicurativi, è questo il "team" a delinquere sotto indagine dopo la scoperta di una truffa ai danni di compagnie di assicurazioni auto. Un ricavato di rimborsi fraudolenti che va oltre i 2 milioni di euro secondo l'inchiesta della procura di Firenze, spartiti fra i membri di un gruppo vasto e organizzatissimo; basta citare il fatto che gli iscritti al registro degli indagati sono ben 218.
Appunto carrozzieri, avvocati, periti assicurativi, ma anche medici fra i responsabili di più di 100 "colpi" in dieci anni, secondo quanto finora emerso dall'Operazione Polizze Sicure 2. Come detto 218 sono gli indagati e 20 gli arresti cautelari imposti. A far scattare i controlli e le indagini dei carabinieri son state le moltissime denunce arrivate da diverse compagnie assicurative. La compagnia Allianz ha avuto un ruolo chiave affidando tempo prima il compito di verificare l'attendibilità delle pratiche RC auto frodate alla Eagle Keeper, agenzia investigativa di Bologna.
È stato segnalato agli inquirenti, che alcuni soggetti coinvolti nella truffa segnalavano fino a 15 sinistri in quattro anni, alcuni di loro arrivavano anche a cinque sinistri in un solo anno. Di contro le statistiche che danno una media di 3/5 sinistri in tutta la vita di un automobilista onesto.
Come funzionava la frode? Niente di più semplice per veri professionisti delle assicurazioni auto. Ovviamente alla base di tutto stava un falso sinistro, un finto incidente insomma. Fondamentale il contributo di agenti assicurativi corrotti, che falsificavano le pratiche, non di minor importanza le mani esperte di un medico per i certificati sanitari e il lavoro sulle automobili coinvolte da parte dei carrozzieri. Il resto era fatto dagli avvocati, che da operatori di giustizia si facevano complici di reato.
Per qualche anno il tutto è passato inosservato e forse questi truffatori avrebbero fatto meglio a fermarsi prima. Ma come si sa è difficile levarsi il vizio e prima o poi si pagano le conseguenze.