Altro che aumentare l'Iva o l'assicurazione auto: ogni anno lo Stato incassa oltre 70 miliardi di euro grazie a carburanti, iva, pedaggi autostradali, incassi delle multe, premi assicurativi, imposte provinciali e bollo. E' quanto emerso da uno studio dell'Anfia che avverte riguardo un settore che è oramai considerato come primo contribuente italiano.
Una torta che ogni anno aumenta sempre di più: se la variazione dal 2009 al 2010 è stata dello 0,8%, dal 2010 al 2011 è cresciuta a dismisura di ben 4,8 punti percentuale e dal 2011 al 2012 è aumentata ancora di ben 3,8 punti percentuale chiudendo il 2012 con quasi 73 miliardi di euro nelle casse.
Nello specifico, per quanto riguarda il comparto assicurativo riferito a Rc e furto e incendio, che è da quasi 20 lunghi anni in continuo aumento: dal 2009 al 2010 non c'è quasi stata variazione chiudendo con una piccola alterazione di -0,3 punti percentuale, per poi proseguire dal 2010 al 2011 con una variazione in aumento di ben 9,5 punti percentuale per finire dal 2011 al 2012 con un'altro aumento di 3,1 punti percentuale.
L'elaborazione Anfia è stata eseguita su dati e stime provenienti da Aci, Aiscat, Ania, Autopromotec, Federpneus, Istat, Mef, Mit, Up ed altri organismi di settore, quindi una ricerca molto estesa che ha fatto brillare numeri di cui forse la maggior parte degli italiani non erano a conoscenza.
In generale, per il Presidente Roberto Vavassori: "la fiscalità automotive ha contribuito per un punto percentuale in più in soli quattro anni e la sua incidenza sul Pil continua a essere la più elevata fra i principali paesi europei: 4,4% contro una media di 3,3" ed ovviamente a questo punto nasce una domanda che l'italiano medio sicuramente si è posto, si pone e si porrà, dove vanno a finire tutti questi soldi dei cittadini italiani?