Il Decreto liberalizzazioni continua a far discutere e a suscitare polemiche in materia di assicurazione auto. Questa volta è l'Oua (Organismo unitario avvocatura) a esprimere "allarme e preoccupazione per il rischio di una compromissione dei diritti dei danneggiati da circolazione stradale". Il motivo di questa querelle deriva dalle norme che hanno stabilito che in caso di sinistro, per le lesioni di lieve entità, il risarcimento del danno biologico sia subordinato a un accertamento clinico obiettivo. La preoccupazione dell'Oua risiede, in primo luogo, nella possibilità che tali normative "vengano utilizzate come pretesto per non risarcire i danneggiati".
L'Oua, inoltre, denuncia: "da parte di talune imprese assicuratrici si segnalano già inammissibili pressioni nei confronti dei medici legali affinché' gli stessi si adeguino a interpretazioni degli articoli di legge in contrasto con la criteriologia medico legale e la stessa deontologia medica. Le circolari che le imprese assicuratrici stanno inviando ai propri fiduciari medico legali, costituirebbero un inusitato precedente che limita la professionalità e la indipendenza del medico legale, tanto più inammissibile poiché' pone il professionista in contrasto con il proprio ordinamento deontologico di influenza e condizionamento".
Infine, l'Organismo unitario dell'avvocatura, auspica un "tempestivo intervento di ogni livello associativo della Medicina Legale affinché' venga ribadita la validità della consolidata criteriologia medico legale, a tutela dei diritti dei danneggiati e degli stessi medici legali".
La battaglia sulla questione dei rimborsi in caso di danni lievi causati da sinistro sembra, pertanto essere appena agli albori. Bisogna, però, sottolineare che nelle ultime decadi, come tutti i cittadini sanno, nel Bel Paese si è diffuso a macchia d'olio il mal-costume per cui moltissimi medici sono inclini a sottoscrivere prognosi e danni con un po' troppa superficialità, a scapito delle compagnie assicuratrici.