Nella confusione che si sta verificando in Italia, con Comuni che rischiano la soppressione e Province che cambiano forma, una cosa non cambia mai: si cerca sempre di più di spillare soldi ai poveri cittadini. Questa volta il premio di "Ente più furbo" va alla Provincia di Sassari che è in via di smantellamento. Purtroppo però questo risparmio, in termini di costi amministrativi, non si riflette sulle tasche dei sassaresi.
Durante lo scorso agosto, forse approfittando delle vacanze estive, la Giunta Provinciale ha deciso, tra gli ultimi provvedimenti prima della chiusura definitiva, di aumentare le imposte sulle assicurazioni delle auto a partire dal 1° novembre 2013. La scelta però è al limite della decenza, tanto che il Sindacato nazionale agenti di assicurazione ha organizzato una manifestazione, che si terrà domenica 29 settembre, per protestare contro questi rincari decisi senza consultare né gli assicuratori né nessun altro organo all'infuori della Giunta.
Secondo i calcoli del presidente regionale di Adiconsum Giorgio Vargiu, questa "manovra" della Giunta costerà ai sassaresi 6,5 milioni di euro in aumenti della RC Auto. "La Provincia di Sassari, non sapendo come chiudere il bilancio preventivo 2013 - che con straordinaria tempestività stava compilando ad agosto - onde evitare l'inevitabile commissariamento si è inventata di vessare i cittadini del nostro ricco territorio - in piena crescita e sviluppo - aumentando le imposte sulle polizze auto. Alla provincia chiediamo solo che continuino a non fare niente, come hanno fatto finora, senza alimentare il loro nulla assoluto, il vuoto pneumatico della loro azione amministrativa, rubando i nostri soldi" ha dichiarato Antonio Canu, presidente della Confesercenti di Sassari.
Ad ogni modo il sindacato degli agenti sta valutando eventuali profili di illegittimità di questo provvedimento per una questione di competenza, pensando anche alla possibilità che venga annullato. L'ultimo baluardo, prima che le tasche dei sassaresi vengano ulteriormente spremute, potrebbe essere il ricorso alla Regione Sardegna che, in quanto regione a statuto straordinario, può anche decidere di abbassare o annullare questa imposta.