Stiamo tutti assistendo al dramma del terremoto che ha colpito l'Emilia negli scorsi giorni. I problemi sono tanti, soprattutto per le popolazioni residenti nei pressi dell'epicentro (Provincia di Modena e ferrarese). Qui vogliamo parlare di quello che strettamente ci compete e di danni infinitamente più piccoli rispetto alla tragedia verificatesi, quelli relativi alle automobili. Ma esistono anche drammi enormemente più piccoli: vedersi danneggiare o distruggere la propria auto a causa di calamità naturali.
Ovviamente, come tutti sanno, la Rca di base copre solo i danni provocati dalla circolazione e per sperare in un rimborso della propria assicurazione auto in caso di calamità naturale bisogna aver sottoscritto una garanzia di tutela apposita, solitamente denominata "eventi naturali". Tuttavia è necessario prestare la massima attenzione anche quando si accende tale garanzia perché, spesso, viene specificata una precisa lista di eventi da cui si è protetti: grandine, alluvioni, trombe d'aria, smottamenti, frane e tanto altro. Spesso la voce "terremoto", però, non è annoverata.
Se non si è coperti dalla calamità naturale "terremoto" è comunque possibile sospendere l'assicurazione auto, per poi riattivarla quando ricomincerà a utilizzare la macchina. In questo modo si risparmiano almeno i soldi per il periodo in cui non si utilizza la propria vettura. Per provvedere al blocco della propria copertura assicurativa è sufficiente inoltrare domanda alla compagnia chiedendo la sospensione che può arrivare a un massimo di un anno.
Se si decide di sospendere la propria assicurazione auto bisogna consegnare il tagliando Rc alla compagnia, compresa la carta verde. La sospensione parte da quando l'assicurato firma un'appendice contrattuale. Coloro, invece, che hanno ritrovato la propria vettura completamente distrutta, hanno diritto al rimborso del premio pagato e non goduto, al netto delle tasse se vogliono buttare via il veicolo. Infine, raccomandiamo attenzione nel caso in cui non si riattiva la Rca dopo la sospensione: in tal caso si congelerà la propria classe di merito per i successivi cinque anni.