La novità per il settore dell'assicurazione auto contenute nella bozza per le liberalizzazioni comprendono anche il meccanismo del risarcimento danni. Su questo fronte in particolare, i provvedimenti del Governo mirano a disciplinare in modo più attento il sistema di risarcimento diretto. Secondo le disposizioni entrate in vigore dal primo gennaio del 2007, in caso di sinistri di "lieve entità" e in base al rispetto di determinate condizioni, il danneggiato può richiedere il rimborso direttamente alla propria compagnia assicurativa, che successivamente si preoccuperà di rivalersi sulla compagnia di chi ha provocato l'incidente.
Questa modalità di rimborso permette di semplificare e velocizzare le pratiche per ottenere il rimborso, tuttavia costituisce un vero e proprio tallone d'Achille per il sistema assicurativo. I sinistri di "lieve entità", infatti, rappresentano spesso un'occasione di frode per gli automobilisti meno "trasparenti". Il ricorso al risarcimento diretto per danni fisici (che non devono superare il 9% di invalidità permanente) al conducente non responsabile ha infatti permesso il dilagare di frodi ai danni delle compagnie assicurative, che sono state definite come la "causa primaria della lievitazione dei costi" nel settore dell'assicurazione auto.
Per reprimere il fenomeno delle frodi, un articolo della bozza propone di eliminare "la procedura del risarcimento diretto del danno subito dal conducente non responsabile". In questo modo il risarcimento diretto sarebbe possibile solamente per i danni recati ai veicoli coinvolti nei sinistri, mentre in caso si danni fisici, anche lievi, la responsabilità del risarcimento rimarrebbe della compagnia del conducente colpevole. In questo modo si potrebbe riuscire a contrastare le frodi, ma si rischia di andare incontro ad un aumento dei costi amministrativi e dei tempi di liquidazione. Compito dell'Isvap, ogni anno, sarà quello di definire il limite delle compensazioni dovute. Come alternativa al risarcimento diretto la bozza prevede, inoltre, che le compagnie possano offrire "nel caso di danni a cose, il risarcimento in forma specifica. In questo caso, se il risarcimento è accompagnato da idonea garanzia sulle riparazioni, di validità non inferiore ai due anni per tutte le parti non soggette a usura ordinaria, il risarcimento per equivalente è ridotto del 30%". In poche parole le compagnie, attraverso una valutazione attenta dei danni, si impegnano a sistemare i veicoli coinvolti nei sinistri, senza dover dare altro denaro agli automobilisti.
Davanti a questo cambiamento nel sistema della liquidazione dei danni, per gli automobilisti non resta che sperare che queste nuove disposizioni, se entreranno in atto, possano davvero risolvere il problema delle frodi assicurative. La speranza è che, insieme alle altre novità contenute nella bozza, questi provvedimenti possano davvero portare a una diminuzione complessiva dei premi dell'assicurazione auto per tutti.