Dopo un attesa di cinque anni, la recente decisione di Palazzo Chigi pone fine alla disparità di valutazione del danno che una persona subisce in caso di incidente. Un provvedimento che potrebbe avere notevoli ripercussioni sul mercato delle assicurazioni auto.
Le tabelle dei tribunali, infatti, non avranno più valore, è sarà necessario adeguarsi alle tabelle compilate dal ministero della Salute e contenute nello schema di decreto recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, che di fatto attua il codice delle assicurazioni del 2005. Non ci sarà più discrezionalità quindi, ma, anzi, i coefficienti nazionali si uniformeranno.
Il decreto ha stabilito che il risarcimento versato dall'assicurazione auto sarà inversamente proporzionale all'età (maggiore è l'età, minore sarà l'importo da risarcire) e verrà definito sulla base di una scala da 10 a 100 punti di invalidità permanente (le tabelle riportano le menomazioni con i relativi punti di invalidità corrispondenti). I sinistri che provocano morti o lesioni gravi pesano per circa un terzo sui risarcimenti che le compagnie assicurative italiane pagano di anno in anno: nel 2010 tale importo ammontava a 14,6 miliardi.
Una riduzione dei risarcimenti, come quella prevista con le nuove tabelle, potrebbe avere un impatto importante sui bilanci delle compagnie assicurative e quindi sui premi per chi possiede un'assicurazione auto. Gli assicuratori sembrano soddisfatti, ma trattengono l'entusiasmo: il provvedimento deve essere sottoposto al parere del Consiglio di Stato, e realisticamente non verrà applicato prima dell'autunno.
Il nuovo decreto permetterà di definire con più certezza i risarcimenti, consentendo di fare una stima "sulle cifre da accantonare, prevedendo di conseguenza tariffe e premi" ha commentato Vittorio Verdone, direttore Auto dell'Ania. Se le tabelle verranno rispettate dai Tribunali un effetto positivo potrebbe esserci, soprattutto sui costi dell'assicurazione auto.
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