Parlare di assicurazione auto in questi giorni vuol dire toccare un tema piuttosto "scottante": dopo le novità contenute nel decreto liberalizzazioni, voci di assenso o di polemiche si sono alzate un po' su tutti i fronti. Ora è il turno anche degli agenti di assicurazione, che hanno voluto farsi sentire attraverso una lettera dello Sna (Sindacato nazionale degli agenti) al sottosegretario alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà.
Prima di far parte del Governo Monti, Catricalà è stato presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato fino a novembre 2011. In questa posizione ha spesso denunciato i "poteri forti", soprattutto nel comparto dell'assicurazione auto, non mancando di sottolineare la grave mancanza di concorrenza in tutto il settore delle assicurazioni. Dato l'impegno in questa direzione di Catricalà, gli agenti speravano in una soluzione effettiva della situazione e in una reale apertura del mercato anche alle aziende più piccole. Invece i provvedimenti sull'assicurazione auto del decreto hanno lasciato gli agenti insoddisfatti. Rispetto alla presentazione obbligatoria di tre preventivi, in particolare, gli agenti hanno commentato: "Quanto leggiamo nel Decreto approvato costituisce addirittura un passo indietro rispetto alle parziali, ma coraggiose aperture dei Decreti Bersani, già ampiamente indebolite dagli interventi del Governo Berlusconi e dalle normative burocratiche 'su misura' di Isvap e Compagnie".
Secondo gli agenti il Governo avrebbe dovuto attuare delle soluzioni diverse. Anzitutto si doveva introdurre l'obbligo alle Compagnie di rilasciare, in mancanza di giustificati motivi d'ostacolo, a favore degli agenti iscritti al Rui (Registro unico degli intermediari assicurativi, tenuto dall'Isvap) i "mandati agenziali", con particolare attenzione al ramo Rca. In questo modo gli intermediari potrebbero mettere le compagnie in concorrenza e rispettare (e far rispettare alle Assicurazioni) il noto "obbligo a contrarre" vigente (nello specifico settore della Rca) ed evitare il fenomeno dell'abbandono di interi territori, come accade nel Sud Italia. Per gli agenti, sarebbe stato importante anche rivedere tutte le norme e le procedure burocratiche che ostacolano la concorrenza. Inoltre, sempre secondo gli agenti, bisognava favorire di più l'agente plurimandatario, cioè colui che può rappresentare più assicurazioni, per metter davvero in competizione fra loro le aziende. Infine, gli agenti hanno sottolineato come fosse necessario introdurre l'obbligo per le Compagnie di applicare, per l'assicurazione auto, "tariffe che corrispondano effettivamente a quelle pubblicate, evitando che il sistema attualmente utilizzato di finte scontistiche e di tariffe 'particolari' per alcune categorie e territori sia lo strumento per eludere l'obbligo a contrarre".