Rc auto regina per un giorno della scena politica italiana, dopo l'indagine avviata dall'Antitrust e il rincorrersi di notizie e dati sconcertanti sui principali quotidiani italiani circa l'aumento delle tariffe nazionali rispetto ai valori medi annui rilevati negli altri Paesi europei, la Commissione straordinaria sul controllo dei Prezzi e delle Tariffe ha indetto un'audizione in Senato.
A comparire per primo davanti alla Commissione di Palazzo Madama è stato il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, che ha ricordato come dal 2003 al 2007 i risultati nel ramo Rc auto siano stati positivi per le imprese, mentre è a partire dal 2008 che si è registrata una prima inversione di tendenza che ha determinato una perdita del settore nel 2009 pari a 377 milioni di euro.
Gli aumenti delle tariffe hanno colpito soprattutto gli assicurati del Sud e i neopatentati, costretti a sborsare oltre 7mila euro l'anno per assicurare un'auto di media cilindrata.
Ma quali le possibili soluzione per uscire da questa impasse e tutelare i consumatori? A detta del numero uno dell'Istituto di vigilanza del settore assicurativo, la situazione odierna non può essere risolta né dall'Isvap, né dalle Istituzioni; l'intervento dev'essere incisivo e agire direttamente sui prezzi praticati dalle compagnie assicurative. Alcuni esempi? L'eliminazione della proroga tacita per le polizze, la modifica alla Banca Dati sinistri per renderla maggiormente consultabile e l'istituzione di un'Agenzia Antifrode.
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